Gli uffici riesumano fungaia e substrato tra Artena e Giulianello ma…

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I Pua di nove anni fa a nuovi privati

Il frontespizio del permesso di costruire

Era un progetto che tutti davano per morto e sepolto. E invece l’ufficio comunale e nuovi privati hanno riesumato i due Piani di Utilizzazione Aziendale approvati nel 2008. Qualche giorno fa, infatti, l’ufficio competente ha rilasciato il permesso di costruire per la realizzazione di un complesso aziendale per la coltivazione di funghi (compresa la produzione di substrato) in località Pescara, ad Artena al confine con Giulianello di Cori. Non lo ha rilasciato ai richiedenti del 2008 ma ad altri privati che hanno preso in affitto il terreno. Un progetto che, in futuro, potrebbe forse riservare sorprese.



Il permesso di costruire della fungaia è rilasciato sulla base di due delibere del 2008 del Comune di Artena. Una di queste riguardava una fungaia, l’altra un impianto di produzione di substrato a sostegno della fungaia. Quelle due delibere sono rimaste dormienti per anni. Si legge nel permesso che nel 2010 il Comune di Artena aveva rilasciato un atto di affrancazione. Dopo 7 anni, nel febbraio 2017, la “Funghicoltura in rete” prende in affitto il terreno e dal 1° agosto in poi presenta integrazioni e diversi documenti, e chiede l’unificazione delle due pratiche. Martedì della settimana scorsa, infine, l’ufficio ha rilasciato il permesso di costruire. Con ciò ritenendo ancora attuali le valutazioni sui piani di utilizzazione aziendale di nove anni fa, anche se il permesso è stato rilasciato ad altri. Il documento è consultabile solo in parte sul sito del Comune, perchè gli allegati non sono stati pubblicati.



A ciò si aggiunge un fatto. Anzi due. Nel giugno scorso si è tenuto ad Artena un convegno in cui è stato presentato un progetto per la produzione – stando alle slide – di 25mila tonnellate l’anno di substrato inoculato (cioè del concime per coltivare i funghi derivato da pollina di gallina, letame di cavallo, gesso e paglia). Successivamente un tecnico ci disse – lo pubblicammo su La Nuova Tribuna in edicola – che il progetto in questione era “agli atti”. Eppure in Comune non c’era traccia di tale proposta. C’è invece in Regione una richiesta di 4,39 milioni di euro di finanziamento della “Funghicoltura in rete” in risposta ad un bando del Programma di Sviluppo Rurale. Le due cose saranno in qualche modo collegate?

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