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Sono in pieno svolgimento gli eventi del Natale artenese ma il clima è tutt’altro che quello natalizio e la divisione, come si sa, non porta partecipazione a nessuno.
Il centro storico e il centro urbano stanno vivendo due Natali diversi, all’insegna della divisione e dell’astio che non sta giovando né a l’uno né all’altro e, nel complesso, nemmeno all’intera comunità.
Giovedì scorso sono state aperte le cantine nel centro storico organizzate dalla Parrochia e dagli Infioratori Agonizzanti. Ci sono una serie di presepi allestiti e alcune cantine che servono ai visitatori frittelle, pizze di polenta o panini e carne alla brace. Ma le stelle di Natale montate nei giorni scorsi come illuminazione fino a ieri non erano state ancora collegate alla corrente e manca un’organizzazione che dal centro di Artena indirizzi gli avventori verso il centro storico.
Nel centro urbano, dove al posto del parcheggio è stata allestita una “cittadina” con capanne e un presepe centrale, la partecipazione potrebbe essere maggiore e ad oggi il Comune non ha divulgato ancora il programma degli eventi che si terranno in quel luogo.
Dopo l’apertura del “villaggio”, avvenuta sabato, si sono esibite le majorettes di Valmontone e, ieri, gli Sbandieratori e Musici del Cardinal Borghese. È “Artena Città Presepe” l’evento che secondo gli amministratori “coinvolgerà l’intero territorio” ma che per ora non sta mantenendo la promessa.
Ad oggi ciò che contraddistingue le manifestazioni, invece dell’unione, è la lite e la divisione: speriamo che il clima natalizio possa cambiare lo spirito degli organizzatori anche se pare irrimediabilmente segnato.
Io penso che l’analisi sulle divisioni aspre fra le fazioni che si contendono la primogenitura della realizzazione del presepe doc di Artena rasenti la perfezione e la condivido in toto. Pur non entrando nel merito di questa penosa e poco civile diatriba mi domando:ma il S. Natale non è una ricorrenza religiosa simbolo di pace e fratellanza? A me sembra che tutto questo stormir di fronde e cicaleccio non c’azzecca niente con questo spirito, anzi spinga tanti che ancora hanno un minimo di fede nei valori cristiani a non partecipare a queste iniziative dimostrative egoistico-narcisiste tipiche della tradizione pagana. Non sarebbe il caso che l’amministrazione comunale che, forse per mancanza o o poca capacità di iniziativa politica,
non è riuscita a far organizzare e gestire unitariamente l’evento, tentasse di porre rimedio a questa situazione per cercare almeno di limitare i danni di immagine conseguenti? Prendiamo l’esempio dalle frazioni del Colubro e delle Valli che
zitte zitte, quatte quatte e con spirito cristiano di collaborazione, altruismo e fratellanza e
senza aiuti economici di sorta hanno realizzato dei presepi che non sono secondi a nessun’altro.