Il Comune “schiva” la proposta di potenziare il Valmontone Hospital sui tamponi

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La proposta di Piero Attiani di abilitare il Valmontone Hospital all’esame dei tamponi non viene presa in considerazione dall’Amministrazione di Alberto Latini

Potenziare il Valmontone Hospital accreditandolo come laboratorio d’esame dei tamponi non è nei piani dell’Amministrazione. Lo dice chiaro una nota del Sindaco del Comune di Valmontone Alberto Latini: “In relazione alle ipotesi circolate di attivare un drive-in per i tamponi al Valmontone Hospital, ritengo che lo stesso debba assolutamente mantenere le molteplici e fondamentali attività di diagnostica e di esami, in quanto sono tantissime le persone che devono poter continuare a contare su questa importante struttura per le proprie necessità e la logistica non consentirebbe certo di far svolgere il drive-in tamponi e tutti i presidi senza ripercussioni (ricordiamoci che non ci si ammala solo di Covid)”.

Con due drive-in nei comuni adiacenti (a Labico e a Colleferro) – afferma il comunicato – e con l’attivazione, dal 5 novembre scorso, della prenotazione online per evitare file lunghe e snervanti, continueremo a batterci affinché gli esami fatti vengano processati nei tempi giusti, fornendo ai cittadini e alle istituzioni risposte tempestive per intervenire in modo adeguato. In questa delicata fase tutti devono svolgere il proprio compito con grandissima responsabilità!“.

L’idea di Attiani: “Drive-in nella palestra di Sant’Anna”

Tuttavia l’idea di Attiani era diversa: non fare un nuovo drive-in al Valmontone Hospital ma accreditare la struttura per l’esame dei tamponi, da fare in altri drive-in. “La proposta – ha spiegato il Consigliere – è di fare gestire alla società Valmontone Hospital, con personale diverso da quello attualmente utilizzato nell’ospedale, un drive-in a Valmontone in una struttura pubblica messa a disposizione dall’amministrazione comunale. L’ideale, per me, è la palestra di S.Anna che ha anche il parcheggio che serve”.

La possibilità dei tamponi rapidi

C’è poi un altro tema: quello dei tamponi antigenici, offerti nel Lazio al prezzo di 22 euro, che permettono di uscire al decimo giorno dalla quarantena preventiva in caso di negatività. Il servizio è offerto da molte case di cura private, tra cui la Madonna delle Grazie di Velletri che è uno dei soci del Valmontone Hospital. Dunque la domanda è: perché i privati si sono attivati per fare test antigenici rapidi e una struttura pubblico-privata come il Valmontone Hospital non può ampliare il servizio in tal senso? Intanto chi ha bisogno di test antigenici va a Artena, Colleferro e Cave.

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