Segui La Nuova Tribuna su Telegram (clicca qui e iscriviti al canale) o su WhatsApp (clicca qui e registrati)
La Biometano di Artena non era morta e lo avevamo scritto. Ora la Consigliera Carocci scopre l’esistenza di un parere positivo da parte del Comune sulla Biometano del Colubro e dichiara: “Volontà popolare calpestata”
C’è un parere positivo del Comune di Artena sulla centrale biometano del Colubro. A tirarlo fuori è la Consigliera comunale di opposizione Silvia Carocci in un video. Si tratta di una lettera firmata dal dirigente dell’ufficio urbanistica del Comune di Artena risalente al 14 ottobre scorso. Nel parere reso alla Regione il Comune “esprime parere favorevole alla realizzazione dell’impianto” con tre prescrizioni.
Le prescrizioni sono: che la ditta realizzi la viabilità di accesso; che l’impianto sia messo a disposizione del Comune per lo smaltimento della frazione organica e che siano fatti salvi i diritti di terzi. Il parere positivo, che abbiamo potuto leggere oggi, viene espresso nell’ambito di una conferenza dei servizi che si sarebbe svolta in autunno e che è stata la naturale prosecuzione di quella che era terminata con la verifica d’ottemperanza.
Purtroppo, come abbiamo più volte scritto (leggi qui), la biometano del Colubro non era morta anzi marciava a pieno ritmo. Pian piano, con il passare del tempo, sono state risolte alcune delle diverse problematiche che erano state sollevate dalla popolazione: la strada, il depuratore, l’inquinamento, l’eliminazione dello studio d’impatto sanitario e anche l’occupazione del terreno.
Altre però rimanevano, a partire dall’opportunità di fare una variante urbanistica che l’ufficio tecnico ha escluso appellandosi a una concessione del 24 dicembre del 1990. Rimarrà da capire, come era previsto dalla determinazione della Regione, come e se è stato dimostrato che l’impianto sarà a favore dell’agricoltura e come sono state ottemperate le altre prescrizioni che erano state imposte (leggi qui). Per saperlo bisognerà vedere il progetto presentato. Va inoltre detto che ad oggi non risulta sia stata presa una decisione dalla Regione.
Una beffa per la città
La notizia è una beffa per la città di Artena che ha lottato contro l’impianto, ha fatto manifestazioni, ha impegnato il Comune a dire “no” alla realizzazione della centrale biometano e non è stata nemmeno resa partecipe della necessità di tornare in conferenza dei servizi per esprimere un tale parere. Una “beffa” anche perché contro la biometano si sono espressi tutti durante la campagna elettorale. E sia chiaro che nulla si toglie al legittimo interesse della società.
Inoltre, a quanto sembra di leggere, una delle prescrizioni date pare di natura puramente politica senza che ci sia una delibera che politicamente la autorizzi. Ci riferiamo al parere positivo a patto che l’impianto sia messo a disposizione del Comune per lo smaltimento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani. E allora ci si chiede: il tecnico ha preso l’iniziativa da solo? Oppure glie l’ha suggerito qualcuno? E in quanti sapevano dell’esistenza di questo parere? Dopo questa, è arrivato il momento del redde rationem, anche nella maggioranza.
Carocci: “Volontà popolare calpestata”
“Ho sempre pensato che l’impianto di biometano del Colubro – ha dichiarato Silvia Carocci – fosse uno scempio del territorio e qualcosa che arricchisse solo la società che lo stava proponendo. Il Comune di Artena ha espresso parere favorevole alla realizzazione dell’impianto. Come è possibile una cosa del genere se nel 2015 l’intero Consiglio comunale si è espresso all’unanimità contro la realizzazione dell’impianto? Eppure dopo qualche anno il volere del Consiglio comunale viene calpestato insieme alla volontà popolare”.
“Dovete dire una volta per tutte da che parte state” ha aggiunto la Consigliera riferendosi ai Consiglieri comunali di maggioranza di Artena, auspicando di tornare in Consiglio comunale per ribadire il “no” all’impianto e far revocare il parere. “Se non si farà niente – ha concluso la Carocci – le responsabilità saranno chiare” .