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Dall’Angelucci a Piero Attiani, passando per Alessia Petrucci, i consiglieri di opposizione replicano al sindaco di Valmontone con toni duri. C’è chi parla di “sistema talebano di fare politica”, chi di “città allo sbando” e chi rimanda al sindaco le accuse: “Se Latini ha i problemi che ha, dipende esclusivamente da quello che sta facendo”
Tensione ai massimi livelli nella politica di Valmontone. Con l’opposizione che subissa di critiche il sindaco per le sue ultime dichiarazioni, si chiude la polemica sull’approvazione della delibera che permetterà di costruire la sede della protezione civile. Malgrado i gruppi di opposizione abbiano votato a favore della decisione, dopo il Consiglio il sindaco Alberto Latini è intervenuto con un duro post in cui ha attaccato le opposizioni. Da parte loro, i Consiglieri di minoranza non se le sono tenute ed hanno subissato Latini di critiche.
Cosa aveva detto Latini
Nel post su Facebook (clicca qui per leggerlo) si accusavano proprio i Consiglieri di minoranza di aver scritto al prefetto per “provare a bloccare questo Consiglio comunale”. Il sindaco aveva affermato che fosse “significativo” che sulla lettera inviata al prefetto mancasse “proprio la firma del capogruppo di opposizione Maria Grazia Angelucci”. “Forse si è resa conto – aveva detto Latini – che con questa iniziativa non si tutelano gli interessi dei valmontonesi. L’Amministrazione Latini continua a lavorare sempre, di notte, di giorno, d’estate o d’inverno, solo ed esclusivamente per il bene di tutti… Forse è questo che ad alcuni membri dell’opposizione proprio non va giù ma dovranno farsene una ragione… Sono finiti i tempi dove prima si pensava al proprio interesse”.
Inoltre il sindaco aveva lanciato un attacco contro “qualcuno” che “pensa di mandare a casa questa amministrazione a colpi di denunce o di altri mezzi”. Da tempo, si sa, l’amministrazione è sotto l’occhio attento della magistratura che sta passando al setaccio cantieri, sanatorie e abusi edilizi. I controlli hanno già portato l’ufficio tecnico comunale ad emettere ordinanze di demolizione “eccellenti”. Altri accertamenti sono ancora in corso. E i consiglieri di opposizione non ci stanno a vedersi addossate colpe che non hanno o denunce che non hanno fatto.
Angelucci: “Valmontone è allo sbando. Odio questo sistema talebano di fare politica”
Chi colpisce più duro è proprio Maria Grazia Angelucci, che parla di un “paese allo sbando” e di “sistema talebano di fare politica”. “Non sapevo del Consiglio convocato in pieno agosto, ecco perché non ho partecipato – ha detto la Consigliera – poi ho letto le dichiarazioni del sindaco che usava il mio nome impropriamente. Odio questo sistema talebano di fare politica. La verità è che non ho saputo niente del Consiglio perché non è stato convocato come da prassi, sull’email personale o per telefono. Per questo non ho partecipato – ha aggiunto – e pertanto non ho firmato la lettera al Prefetto che però condivido, perché chiedeva semplicemente di rispettare le regole”.
“Per scelta ideologica – ha proseguito Maria Grazia Angelucci – noi non siamo gente che fa le denunce: quello che cerchiamo è di pungolare l’amministrazione rispetto alla soluzione dei problemi. Quanto all’accesso a un finanziamento regionale o alla delibera per la Protezione civile, non solo il nostro gruppo è convito che è necessaria un’area riservata ai servizi ma crediamo, come avevamo già chiesto, che in quell’area debba essere fatto spazio anche alla Croce Rossa, che a Valmontone è importantissima ma ha una sede incerta e inadatta alle sua attività dentro al vecchio ospedale”.
“La questione vera – ha proseguito la Angelucci – è che c’è un paese allo sbando, governato da nessuno. E questo si vede facendosi una passeggiata in città, dove, tra erba da tagliare e immondizia, è un disastro. Il sindaco rispettasse il nostro ruolo, come noi rispettiamo il suo. Perché deve aggredire gli altri e nominarmi in modo improprio in una situazione manipolata che non risponde alla realtà? È una cosa orribile e fastidiosa che non risponde ad alcun rispetto per le istituzioni”.
Attiani: “Se Latini ha i problemi che ha, dipende da quello che sta facendo”
Più sintetico ma ugualmente duro Piero Attiani, che parla di “fallimento politico” di Latini, rimandando al mittente le accuse di denunce. “Posso capire la disperazione di un sindaco come Latini, tutto chiacchiere e distintivo – ha dichiarato Piero Attiani -, che da otto anni non riesce a realizzare un’opera pubblica degna di questo nome e il cui fallimento è davanti agli occhi di tutti. Ma non accetto che voglia scaricare la colpa su di noi accusandoci di ricorrere a denunce o altri espedienti per mandare a casa questa amministrazione, perché se Latini ha i problemi che ha dipende esclusivamente da quello che sta facendo”.
Petrucci: “Le bugie del sindaco si smentiscono da sole”
“Ci ha accusato di aver voluto fare saltare il consiglio scrivendo al Prefetto – ha detto Alessia Petrucci – ma la verità è che siamo stati costretti a scrivere che c’è stata una convocazione non corretta. Avevano detto che l’urgenza del consiglio convocato per il 24 agosto era legata alla scadenza di un bando regionale e invece quel bando scadrà il 14 ottobre. Lo avevano fatto senza dare la possibilità ai consiglieri di consultare gli atti, e per quel consiglio non si sono nemmeno presentati in prima convocazione. Siamo invece contenti che le bugie del sindaco si smentiscono da sole – ha aggiunto la Petrucci – perché i consigli sono ormai on-line e tutti potranno vedere che come gruppo di opposizione abbiamo votato a favore dei punti portati dalla maggioranza, pur avendo dubbi sulla correttezza della procedura amministrativa”.