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Malgrado le diffide del Prefetto di Roma, la maggioranza è tornata ad approvare il rendiconto 2020 con il voto del vice sindaco reggente
Anche stavolta il vice sindaco esterno Loris Talone ha votato in Consiglio comunale per approvare il rendiconto 2020. Il voto è stato espresso per appello nominale, come chiesto dalla minoranza. Il risultato finale è stato il seguente: 8 voti a favore e sette contro. Ma tra gli otto, in modo determinante, c’è anche quello del vice sindaco esterno reggente che da ottobre sostituisce il sindaco sospeso. Tanto che il Consigliere Augusto Angelini, in funzione di scrutatore, ha dichiarato che per quanto lo riguarda il risultato della votazione sarebbe 7 a 7.
La seduta consigliare è stata tesa (si può rivedere cliccando qui), con reciproci duri attacchi tra maggioranza e opposizioni. Il vice sindaco Talone ha affermato in Consiglio di ritenere di poter votare al posto del sindaco, non condividendo l’orientamento prefettizio. L’affermazione è stata da lui supportata citando una sentenza del Tar di Parma (la 594 del 2020) che, secondo quanto ha letto Talone, ha sentenziato il potere del vice sindaco di votare in Consiglio in caso di decadenza del sindaco. A supporto di questa tesi ha anche aggiunto diversi pareri: uno del Consiglio di Stato e altri del Ministero. Talone ha quindi annunciato la volontà di far valere il proprio orientamento di fronte al Prefetto.
Durante la seduta le opposizioni hanno contestato anche la mancata surroga dei consiglieri dimissionari che, secondo la legge, va fatta entro dieci giorni. A questo punto la decisione è nelle mani del Prefetto di Roma, che aveva già prospettato lo scioglimento per gravi violazioni di legge. Facile inoltre immaginare, in caso di scioglimento, il ricorso al Tar di consiglieri di maggioranza. La vicenda sembra così avviata all’ennesima battaglia giudiziaria.
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