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La Giunta regionale delibera il commissariamento dell’Agraria ma non nomina il commissario
La Giunta regionale del Lazio il 9 agosto scorso ha approvato una delibera di commissariamento dell’Università Agraria. L’atto è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale regionale il 31 agosto scorso ma sembra tutt’altro che definitivo. A presiedere l’ente è infatti ancora il presidente Roberto Pizzuti. Ciò perchè la delibera regionale non ha nominato un commissario, rimandando la decisione ad una successiva delibera.
Ma c’è di più. Infatti la Regione starebbe ancora valutando il ricorso presentato da Pizzuti il 4 agosto scorso. Ciò significa che nei prossimi giorni, a seconda della decisione sul ricorso, la stessa Giunta regionale potrebbe procedere con la nomina del commissario oppure con la revoca della stessa delibera. Anche se, va detto, tra i “considerata” della delibera in questione c’è anche un riferimento alla legge su cui Pizzuti basa il suo ricorso.
I possibili scenari
Il ricorso presentato dal Presidente apre a diversi scenari possibili. Il primo: il respingimento del ricorso porterebbe allo scioglimento del Consiglio e alla nomina del Commissario. Tuttavia, visto che le due operazioni si fanno con due atti differenti, il presidente Pizzuti potrebbe avere il tempo di ricorrere al Tar contro la decisione della Regione. Il secondo: la Regione potrebbe accogliere il ricorso e le richieste di Pizzuti. Secondo quelle richieste, andrebbero considerate valide soltanto le dimissioni di quattro Consiglieri su sette. Cioè di coloro che hanno presentato le dimissioni di persona. Rimarrebbero invece in carica i tre Consiglieri che non si sono presentati negli uffici dell’Agraria: Coculo, De Stefano e Teti. In questo caso i Consiglieri Calvano, Valentino, Pizzuti Sandro e Chialastri sarebbero esclusi dal Consiglio che dovrebbe sostituirli con i primi quattro dei candidati non eletti.
Perché questo “accanimento”? Elezioni in vista…
La lotta politica sull’Università Agraria di Valmontone sembra sfiorare l’accanimento terapeutico. Qual è il motivo? La questione sembra duplice: la data delle elezioni dell’Ente e quelle comunali. È la stessa regione a dire che le elezioni per il rinnovo del Consiglio Universitario si terranno “non oltre il 31 dicembre 2018”. Un termine che, se sfruttato tutto, sarebbe più lontano delle elezioni comunali del prossimo aprile. E poi, appunto, le elezioni amministrative. L’Agraria è comunque un centro di potere che in qualche modo potrebbe influire indirettamente nella campagna elettorale. Per questo il presidente Pizzuti, sostenitore del sindaco Latini, starebbe cercando di mantenere la posizione. E le opposizioni, a loro volta, vorrebbero scalzarlo.