Pecorari: “Se il sindaco è convinta che la Fassa inquini, trovi il modo di revocare la concessione”

Mandalo ai tuoi amici


Segui La Nuova Tribuna su Telegram (clicca qui e iscriviti al canale) o su WhatsApp (clicca qui e registrati)


 

La provocazione del consigliere di opposizione Domenico Pecorari, che ricorda come tre Amministrazioni diverse hanno rilasciato autorizzazioni all’impianto di via Giulianello

“Se il sindaco di Artena è convinta che l’ampliamento della Fassa inquini, dovrebbe trovare il modo di revocare la concessione”. A lanciare la provocazione è Domenico Pecorari, ex assessore della Giunta Angelini e attuale consigliere comunale di opposizione. Il consigliere lo fa nell’ambito di un ragionamento in cui ricorda che diverse Amministrazioni hanno rilasciato autorizzazioni all’azienda. E in cui non risparmia critiche ai contrari e alla Giunta artenese.

“La Fassa – ricorda Pecorari – ha aperto quarant’anni fa ad Artena e non c’è mai stato un problema sindacale. La concessione è degli anni Ottanta, un primo ampliamento è del 1997, un secondo è stato richiesto nel 2011 e completato nel 2018. Negli anni hanno operato diverse Amministrazioni e nel 1997, con il sindaco Latini, c’era anche qualche componente di rilievo del comitato che oggi si oppone al nuovo ampliamento. Inoltre – continua l’ex assessore -, nel 2018 l’Amministrazione ha rilasciato un permesso a costruire per il raddoppio dell’impianto, portando a conclusione un procedimento iniziato nel 2011 con l’Amministrazione Petrichella”.

“Tutte e quattro le decisioni – afferma il consigliere – sono state positive per il territorio. Oggi alcuni dicono che con il nuovo ampliamento ci sarà inquinamento di polveri sottili, però nel procedimento di autorizzazione sono state chiamate in causa la Regione Lazio, la Asl Roma 5 e la Città Metropolitana, che hanno dato pareri favorevoli”.

“Sia ben chiaro che sono contrario a tutte le iniziative che inquinano – aggiunge Pecorari -, ma non era certo il comune che poteva valutare un eventuale inquinamento, a fronte dei pareri favorevoli di Regione, Asl e Città Metropolitana. Ora se il sindaco di Artena è convinta che l’impianto inquini, dovrebbe trovare il modo di revocare la concessione rilasciata dal comune”.

Dal consigliere di opposizione non mancano le critiche all’Amministrazione comunale e ad altri soggetti. “Bisogna notare che mentre la Città Metropolitana, di cui è vice sindaco Pierluigi Sanna, ha dato parere favorevole alla Fassa, il Comune di Colleferro, dello stesso Sanna, si è costituito nel ricorso per annullare l’autorizzazione. Inoltre – aggiunge Pecorari -, l’attuale Amministrazione comunale di Artena ha speso circa 4700 euro per una relazione sulla situazione dell’impianto: mi chiedo questa relazione a cosa possa servire e a quale soluzione possa portare, visto che si è già espressa la magistratura”.

E infine qualche critica è rivolta anche agli attivisti: “Durante un’assemblea pubblica, il comitato che si oppone alla Fassa ha evidenziato anche elementi che non erano emersi nei procedimenti amministrativi. Vorrei – conclude Pecorari – che tutte le attenzioni poste nel nostro paese sul traffico della Fassa, della cava di Artena e a quello che avrebbe dovuto portare la fungaia, che è stata poi fatta a San Cesareo dando occupazione ai residenti, fossero riservate anche ai comuni limitrofi, dove gli impianti industriali sono molto più numerosi”.

WhatsApp Contatta La Tribuna