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Dalla ASL Roma 5 dati e consigli utili per la salute dei bambini
Una nota della ASL Roma 5 spiega le abitudini alimentari dei bambini del territorio e quindi anche delle famiglie. Lo studio ha il titolo di “OKkio alla salute” e prende in considerazione 547 bambini delle terze elementari su tutto il territorio della Asl Roma 5. “Nella nostra Asl – spiega la nota – con la quinta raccolta dei dati, si conferma la grande diffusione fra i bambini di abitudini alimentari che non favoriscono una crescita armonica e sono fortemente predisponenti all’aumento di peso”.
“Sovrappeso ed obesità – proseguono dalla ASL – sono ormai considerati, in particolare nei paesi occidentali, un problema di sanità pubblica con enormi conseguenze a livello sanitario, sociale ed economico. Ma la soluzione c’è: il rischio per i bambini può essere limitato grazie alla modifica delle abitudini familiari e tramite il sostegno della scuola ai bambini e alle loro famiglie. È essenziale quindi programmare azioni di sanità pubblica in modo coordinato e condiviso tra enti, istituzioni e realtà locali, con la diretta collaborazione con Pediatri e Medici di base”. Di seguito i dati esposti in sintesi dalla ASL. Il rapporti completo è scaricabile qui.
I dati dello studio “OKkio alla Salute” esposti dalla ASL
“Complessivamente il 37% dei bambini presenta un eccesso ponderale fra sovrappeso e obesità. Si stima che 1 bambino su 3 risulta fisicamente inattivo, maggiormente le femmine rispetto ai maschi. La frequenza di sovrappeso e obesità nei bambini conferma livelli preoccupanti di eccesso ponderale: il 25% dei bambini è in sovrappeso e il 11% obeso. Inoltre, sebbene negli anni si sia constatato qualche miglioramento, si evidenzia ancora una notevole diffusione di abitudini alimentari non corrette.
Circa 1 bambino su 3 non fa colazione o la fa in modo inadeguato e assume bibite zuccherate e/o gassate almeno una volta al giorno. 1 bambino su 3 non consuma quotidianamente frutta. 1 bambino su 2 non consuma quotidianamente verdura. Infine emerge che occorre dedicare più tempo all’attività fisica e ridurre la sedentarietà. Tra i bambini della nostra Asl – si legge nella nota – l’0,8% risulta in condizioni di obesità grave, il 11% risulta obeso, il 25 % sovrappeso, il 63 % normopeso e lo 0,7% sottopeso.
Lo studio da cui sono presi i dati è coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e viene effettuato ogni due anni su un campione rappresentativo della popolazione. Lo scopo è raccogliere nel tempo informazioni su peso corporeo, altezza, alimentazione e attività fisica dei bambini di 8-10 anni per programmare interventi efficaci di promozione della salute. Ad oggi a livello nazionale sono state realizzate cinque raccolte dati: 2008, 2010,2012,2014 e 2016 cui la nostra Asl ha partecipato con il proprio campione di bambini.
Se i genitori sono sovrappeso
Quando almeno uno dei due genitori è in sovrappeso il 24% dei bambini risulta in sovrappeso e il 11% obeso. Quando almeno un genitore è obeso il 34% dei bambini è in sovrappeso e il 20% obeso.
L’importanza del sonno
In alcuni studi, le ore di sonno del bambino sembrano essere associate al suo stato ponderale. Diverse fonti e istituzioni internazionali raccomandano che i bambini in età scolare dormano almeno 9-10 ore al giorno. Nella nostra Asl si registra che la percentuale di bambini sovrappeso-obesi aumenta al diminuire delle ore di sonno.
La colazione
Nella nostra Asl solo il 57% dei bambini fa una colazione qualitativamente adeguata. Il 10% non fa colazione e il 33% non la fa qualitativamente adeguata. La mancanza di una colazione variata, oggi si sa per certo, facilita l’insorgenza del sovrappeso.
Frutta e verdura
Solo il 24% dei bambini consuma la frutta 2-3 al giorno; il 41% una sola porzione al giorno. Il 33 % dei bambini mangia frutta meno di una volta al giorno o mai nell’intera settimana. Nella nostra Asl, i genitori riferiscono che il 15% dei bambini consuma verdura 2-3 al giorno; il 33% una sola porzione al giorno. Il 51% dei bambini consuma verdura meno di una volta al giorno o mai nell’intera settimana. Tutto ciò quando le raccomandazioni internazionali indicano in 5 o più porzioni al giorno la quantità di frutta e soprattutto verdura che dovrebbero essere consumate.
Attività fisica
I bambini della nostra Asl fanno poca attività fisica. Si stima che 1 bambino su 3 risulta fisicamente inattivo, maggiormente le femmine rispetto ai maschi. Appena poco più di 1 bambino su 20 ha un livello di attività fisica raccomandato per la sua età, anche per ragioni legate al recarsi a scuola con mezzi motorizzati, giocare poco all’aperto e non fare sufficienti attività sportive strutturate.
Rispetto al 2008, al 2010, al 2012 e al 2014 i bambini definiti fisicamente non attivi sono leggermente aumentati. Non solo le scuole e le famiglie devono collaborare nella realizzazione di condizioni e di iniziative per incrementare la naturale predisposizione dei bambini all’attività fisica, ma anche chi, per esempio, nei comuni, ha la responsabilità nelle scelte urbanistiche. Ricordiamo che in alcuni Paesi si misura oramai regolarmente la “camminabilità” delle città.
“No” a televisione, tablet e cellulare in camera
Nella nostra Asl sono molto diffuse, tra i bambini, le attività sedentarie, come il trascorrere molto tempo a guardare la televisione e giocare con i videogiochi/tablet/cellulare. Rispetto alle raccomandazioni, molti bambini eccedono ampiamente nell’uso della TV e dei videogiochi/tablet/cellulare, in particolare nel pomeriggio, quando potrebbero dedicarsi ad altre attività più salutari, come i giochi di movimento o lo sport o attività relazionali con i coetanei. Queste attività sedentarie sono sicuramente favorite dal fatto che ben la metà dei bambini dispone di un televisore in camera propria.
Solo 1 bambino su 5 di fatto ottempera alle raccomandazioni sul tempo da dedicare alla televisione o ai videogiochi/tablet/cellulare (meno di 2 ore al giorno di TV o videogiochi/tablet/cellulare). Rispetto al 2008, al 2010, al 2012 e al 2014 i bambini che hanno il televisore in camera o trascorrono al televisore o ai videogiochi/tablet/cellulare più di 2 ore al giorno sono in aumento.
È anche una questione culturale…
Nella nostra Asl ben il 50% delle madri di bambini sovrappeso e il 10% delle madri di bambini obesi ritiene che il proprio bambino sia normopeso o addirittura sottopeso. Solo il 16% delle madri di bambini sovrappeso e il 51% di bambini obesi ritiene che il proprio bambino mangi troppo. Anche abituarsi a degli standard diversi rende difficile dare forza alla prevenzione del sovrappeso/obesità. Un fenomeno – concludono dalla ASL – che sta mettendo a repentaglio la salute di gran parte della popolazione”.