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La sentenza della Corte d’Appello di Roma riguarda una vicenda iniziata nel 1998
Una sentenza di condanna da 3 milioni di euro si abbatte sul Comune di Valmontone. A comunicarlo, nel Consiglio comunale in corso questa mattina, è stato il Sindaco di Valmontone Alberto Latini in apertura della seduta.
Secondo quanto affermato dal Primo Cittadino, la sentenza della Corte d’Appello di Roma riguarda un esproprio non legittimato di un terreno privato, occupato dal 1998 fino al 2014, utilizzato per la realizzazione di case popolari.
“Era una sentenza che avevamo già preventivato – ha dichiarato il Sindaco – e che sarà trattata come debito fuori bilancio. Su un’analoga vicenda il Comune era stato già condannato con un’altra sentenza su cui si è trovata una transazione. Ora su questa nuova condanna – ha aggiunto Latini – c’è da capire che fare entro il 31 dicembre prossimo, considerando che le casse comunali sono già in sofferenza”.
Il Sindaco, che ha annunciato per il 28 settembre un Consiglio dedicato alle questioni economico-finanziarie dell’Ente, ha sottolineato quanto sia da approfondire il possibile debito del Comune con i privati, frutto dell’occupazione di terreni e di espropri non pagati ai cittadini. Sulla situazione finanziaria l’esempio portato è stato quello della rata Tari di agosto: “Se ad esempio con la rata della nettezza urbana di agosto – ha affermato il Sindaco – dovremmo incassare circa 800 mila euro e invece ne incassiamo 180 mila è un problema che dobbiamo porci”. Preoccupazione per la questione comunicata è stata espressa dai Consiglieri Bellotti e Attiani, pur rimandando la discussione al prossimo Consiglio annunciato dal Sindaco.
ASSC, Matrigiani: “Per ora debito non quantificabile perché alcune fatture vanno scomputate”
Durante la seduta il Consigliere Bellotti ha posto il problema della ASSC e degli stipendi pagati in ritardo, chiedendo a quanto ammonta il debito del Comune con l’azienda. A Bellotti ha risposto il capogruppo di maggioranza Roberto Matrigiani, affermando che “il debito non è ora quantificabile perché ci sono fatture da pagare e fatture da scomputare, la questione sarà comunque oggetto di approfondimento in una commissione apposita”. “Quanto al ritardi nel pagamento degli stipendi – ha aggiunto Matrigiani – il direttore dell’ASSC ha comunicato che si è stato dovuto a problemi tecnici”.