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Feste, contributi, Palazzo Doria e biblioteca: le priorità e le linee politiche dell’Assessorato
Valmontone negli ultimi mesi ha visto svolgersi molte feste. Secondo alcuni il giusto, secondo alcuni operatori del settore alimentare forse troppe. Il “capitolo” delle feste e delle manifestazioni è però solo uno di quelli aperti a Valmontone nell’ambito della cultura. C’è ad esempio da capire come gestire e valorizzare Palazzo Doria, come rendere la Biblioteca fruibile e all’avanguardia per gli studenti, come indirizzare le risorse pubbliche a sostegno delle manifestazioni e delle iniziative culturali migliori. Temi su cui abbiamo intervistato l’assessore alla Cultura Matteo Leone, che ha annunciato l’apertura della biblioteca per la settimana prossima.
Biblioteca, Palazzo Doria e festività patronali: quali sono le nuove priorità dell’Assessorato?
“Siamo concentrati pienamente sulla biblioteca. Quando sono arrivato era già stato fatto un grande lavoro sulla logistica, il cui merito va agli assessori che mi hanno preceduto. Ora manca di individuare delle figure per svolgere un servizio continuativo nel tempo, perché ciò che mi preme è trovare una soluzione a lungo termine. Dieci giorni fa abbiamo intanto approvato una delibera per affidare il servizio alla Pro Loco con una convenzione che la prossima settimana, dopo anni, ci permetterà di aprire finalmente la biblioteca. La Pro Loco garantirà l’apertura, la chiusura e i servizi di base, contemporaneamente procederemo alla catalogazione dei libri insieme al Sistema Bibliotecario e cercheremo di sviluppare la Biblioteca come servizio a 360 gradi per gli utenti, facendo ripartire il prestito interbibliotecario e altro.
Per Palazzo Doria abbiamo intenzione di rivedere il regolamento sulla concessione in uso degli spazi: l’attuale è diventato obsoleto e alcune realtà sono venute meno. Abbiamo l’intenzione di rivedere anche le tariffe, abbassandole, in un’ottica di servizio e partecipazione. Per la prima volta, dopo intensi e impegnativi lavori, nello stesso edificio ci sono museo, archivio storico e biblioteca: ripartiremo da questa triade per far rivivere il centro storico di Valmontone”.
Quanto alla festa di San Luigi, di Pentecoste e alle altre…
“La priorità è mettere in piedi un regolamento per la concessione dei contributi, la cui mancanza non è il massimo per una città come quella di Valmontone. Siamo fiduciosi che con un regolamento tutto si possa regolare in termini di meritocrazia: l’ottica è di stanziare risorse in un capitolo di bilancio per feste ed attività culturali, emettere un bando cui rispondere e assegnare le somme in base a dei criteri prestabiliti. L’intenzione è dare l’opportunità a tutti di proporre la propria idea, un po’ come fa la Regione.
Ad esempio il Comune di Valmontone per San Luigi ha partecipato ad un bando e l’ha vinto, malgrado lo scetticismo. Con quel progetto il Comune è riuscito a fare una manifestazione più articolata, con manifestazioni sportive grazie all’intervento del consigliere delegato Pizzuti, manifestazione enogastronomiche con lo Street food, lo spettacolo e poi l’iniziativa ‘Un libro è per sempre” e i laboratori didattici messi in campo dall’assessore all’Ambiente Zianna per ridurre la plastica. Inoltre, grazie al bando regionale, siamo riusciti a fare un giorno di più di festa. Prenderemo esempio da tutto ciò sperando di stimolare le realtà di Valmontone, per dare la possibilità alle idee meritevoli di essere realizzate”.
Valmontone sta facendo tante manifestazioni, alcune non si sovrappongono all’attività di ristoratori e esercizi commerciali?
“Innanzi tutto bisogno distinguere. C’è l’indirizzo politico dell’assessore alle Attività Produttive, che è quello di coinvolgere sempre più le attività produttive nelle manifestazioni e poi c’è quanto riguarda la mia delega.
Da parte mia non c’è la volontà di stravolgere il passato o di fare troppe feste ma di farne poche e fatte bene che permettano a tutti di beneficiarne.
Se si fa una festa ogni tre giorni si ottiene l’effetto contrario che si vuole ma se puntiamo su degli appuntamenti fissi, coinvolgendo associazioni e realtà economiche, si può caratterizzare Valmontone, come Palestrina ha fatto col Giglietto e Lariano con la Sagra del Fungo Porcino. Anche in questo caso l’utopia è ripartire da Palazzo Doria come luogo culturale”.
Quali sono le manifestazioni su cui su punta?
“Per l’estate senza dubbio la Notte bianca delle degustazioni, una manifestazione che è sempre riuscita e che quest’anno non siamo riusciti a promuovere. Poi le Cantine, che si fanno da cinque anni e che crescono sempre di più. Infine Baldoria, cercando di portare in provincia quei gruppi musicali che di solito non escono fuori da Roma: il sogno sarebbe far diventare Baldoria ciò che era “Nel Nome del Rock” a Palestrina, con la partecipazione di artisti provenienti da tutta Italia”.
Che si farà dell’ex Libreria Doria?
“La parte relativa al bar sarà destinata al FabLab che è un progetto del Sistema Museale dei Monti Prenestini e che consiste nell’installazione di una serie di attrezzature che permettono di realizzare ricostruzioni virtuali di spazi e tour. Sui rimanenti spazi stiamo ragionando sulla destinazione da dare ai locali”.