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“Aspettando… Armonie d’Ottobre” è un percorso di vino e di sapori che per la prima volta unisce i ristoratori valmontonesi
Domani a Valmontone sarà il grande giorno. La data d’inizio di un percorso composto da 13 tappe di gusto, tipicità e cultura che porterà alla manifestazione “Armonie d’Ottobre”, dedicata al vino. 13 tappe distribuite equamente tra i ristoratori di Valmontone per avvicinarsi ai vini e ai sapori della zona, tra i prodotti tipici locali, le specialità e le ricette che caratterizzano il territorio a sud di Roma.
“Aspettando… Armonie d’Ottobre” è la rassegna dedicata a vino e cibo messa in campo dai ristoratori valmontonesi, per la prima volta uniti in un progetto comunale, con il patrocinio della Città di Valmontone. Per 13 giovedì non consecutivi, spalmati su tutti i mesi che vanno da marzo a settembre, su prenotazione chi vorrà potrà fare un tuffo nelle tipicità, accompagnando i cibi con i vini e la consulenza di un sommelier.
I menù, da quanto si capisce dal primo appuntamento fissato per domani sera, saranno assolutamente legati al territorio. Quelle preparate dallo chef Stefano Bartolucci di Rosso Di Vino, che inaugura la rassegna, sono portate che affondano nella tradizione contadina e casearia dei Monti Prenestini e della “Valle dei Latini”.
Si va dalla tartare agli agrumi e chips di finocchio alla selezione di formaggi, dal rocher di mortadella di bufalo su pane raffermo alle lasagnette di tritello, pomodoro, alici e noci, dalle chicche di patate con fonduta e confetture di more al pulled pork al Cesanese e Garum con frutti di bosco su polentina croccante. L’abbinamento sarà con i vini del frusinate. In chiusura il più tipico dei dolci di zona: i biscotti secchi. Il tutto, preparato con prodotti di zona a formare piatti che, come dice Bartolucci, “raccontano il territorio e le sue tradizioni“.
Il “concetto” oltre la cena
Cena e sapori a parte, ciò che interessa e fa notizia, in questo caso, è lo spirito e l’idea dell’iniziativa che proseguirà fino a ottobre e che sfocerà in “Armonie d’Ottobre”. L’idea cioè che il territorio, al di là dell’offerta commerciale e ludica, possa affascinare sotto il profilo esperienziale valorizzando anche ciò che viene dato per scontato tutti i giorni.
I sapori del pane o delle lasagnette di tritello, unite alla tipicità del vino, vanno così a costituire la sintesi di una tradizione contadina che spetterà al “gastronauta” assaporare, comprendendo così la vera cultura del territorio. E poi c’è di più. C’è che il comparto della ristorazione ha finalmente capito che facendo squadra può offrire qualcosa di più e di interessante. Un po’ come è stato fatto quest’inverno, ma in maniera assolutamente diversa, ad Artena. Anche l’iniziativa Valmontone ai banchi di partenza è molto interessante e speriamo brilli alla prova dei fatti.