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La coppia di Velletri sta valorizzando una particolare varietà di ulivo tipica dei Castelli Romani
di Giorgia Gentili
Al concorso “Oro Verde” della provincia sud -est di Roma sono arrivati quarti con un olio monovarietale tipico dei Castelli Romani. Mriagiulia Galoni e Deni Beghin, di Velletri, sono i primi a piazzarsi sul podio “allargato” del concorso oleario con la “Ritornella”, l’oliva castellana che stanno cercando di valorizzare. Ma la storia dei due giovani olivicoltori non inizia sotto gli olivi, bensì con i kiwi, dei quali l’azienda si è occupata per anni prima di convertire la coltura. Da due anni la tenuta ospita un uliveto di circa un migliaio di esemplari. Altre 180 piante di diverse varietà sono state messe a dimora nel 2017.
L’azienda ha partecipato al concorso “Oro Verde” con una varietà di oliva tipica dei Castelli Romani che si chiama “Ritornella”, per un preciso motivo. “Stiamo cercando di valorizzare questa varietà dato che è poco conosciuta – ha spiegato Beghin – È un’oliva tardiva che si chiama in questo modo perché costringe a tornare in campo dopo la raccolta dato che, essendo molto piccola e avendo molta resistenza al distacco, risulta difficile da raccogliere con i pettini. Per questo motivo i produttori hanno smesso di produrla, estirpando le piante. Abbiamo circa una trentina di piante di questa varietà e assieme a Riccardo Macari, agronomo di Velletri, stiamo cercando di riportarla in auge”.
La spinta giusta verso un continuo miglioramento
Ma come funziona il concorso? Si prepara l’olio e si raccoglie in campioni da mezzo litro. Successivamente, un panel, in questo caso il Capol di Latina, li valuta. Il 6 marzo, degli assaggiatori iscritti all’Albo nazionale hanno testato gli oli in gara, dando un giudizio in base alle caratteristiche e alla gradevolezza degli stessi. Come ci ha spiegato Beghin, in questa edizione di “Oro Verde” i partecipanti sono stati circa settanta: “È il primo anno che partecipavamo a questo concorso e non ci aspettavamo tale risultato. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi perché la nostra è una varietà di oliva riscoperta recentemente e l’olio era un monovarietale”.
“Il nostro olio è un extravergine – ha proseguito Beghin -, valutato come un fruttato di media intensità. Dai risultati delle analisi abbiamo capito di aver lavorato bene: abbiamo portato le olive al frantoio entro le dodici ore dalla raccolta e questo ha fatto sì che la sua acidità fosse allo 0,10 e i perossidi fossero al 5; più i perossidi sono alti, più l’olio tende a degradarsi in fretta”.
Per il produttore, anche il frantoio al quale l’azienda si è affidata ha fatto la differenza: “Questi risultati sono stati possibili anche grazie al frantoio di Alfredo Cetrone al quale ci siamo rivolti. Quest’ultimo ha recentemente vinto i premi “Sol d’Oro” ed “Ercole Olivario” che sono tra i più importanti a livello nazionale”.
Ma l’ottimo risultato raggiunto nel concorso “Oro Verde” è solo un trampolino di lancio: “Per ora continueremo a partecipare a “Oro Verde”, sperando di portare a casa risultati sempre migliori. In futuro, quando andrà in produzione il migliaio di piante cultivar della Puglia, la “Coratina”, cercheremo di partecipare anche noi a concorsi come il “Sol d’Oro” e l’“Ercole Olivario””.