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Secondo il presidente dell’Aspal, Stefano Giammatteo (Velletri), le “poche uve” raccolte “sono di assoluta qualità”
“Se sul fronte kiwi si registrano perdite da diversi milioni di euro, possiamo invece sorridere per il settore vinicolo”. Ad affermarlo è Stefano Giammatteo, presidente dell’Aspal. “Poche uve – prosegue Giammatteo -, tra il 20-30% in meno rispetto agli altri anni, ma di assoluta qualità. Tra le cause del calo sicuramente le grandinate e gelate primaverili e poi il grande caldo estivo, trascinatosi fino a settembre”.
“Con la pandemia – spiega Giammatteo – le aziende agricole fanno fatica a trovare manodopera, sia straniera che italiana. Da segnalare la scarsa formazione dei lavoratori, purtroppo le istituzioni non investono abbastanza. Altro problema è il costo del lavoro: le aziende che registrano un calo di fatturato difficilmente riescono a fronteggiare la spesa per i lavoratori della terra. Oltre alla burocrazia che rende difficili e lunghe le pratiche”.
“Negli ultimi 3 anni nel Lazio, in provincia di Latina e Roma – conclude Giammatteo -, abbiamo perso 3mila ettari di coltivazioni di kiwi, sia verdi che gialli (circa 100mila quintali di kiwi in 3 anni) per diversi milioni di euro di fatturato in meno (circa il 50% di produzione sarebbe andato perso). Stiamo rischiando di perdere il mercato internazionale: l’80% andava all’estero e l’Italia era leader d’eccellenza in Europa per il kiwi”.
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