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Meno olive sugli alberi, prezzi dell’energia alle stelle. La previsione: il prezzo dell’olio extra vergine s’impennerà. È il momento di scegliere la qualità
È partita la raccolta delle olive per la produzione di olio extra vergine. Una delle prime aziende a raccogliere è Villa Cavalletti, di Grottaferrata, che ha iniziato con 15 giorni di anticipo rispetto all’anno scorso. La raccolta è partita anche in alcune zone della provincia di Latina. Partirà in questi giorni sui Monti Prenestini e nel resto del territorio.
Anche se l’annata olearia quest’anno parte prima, alcuni frantoi sono ancora chiusi. A Velletri il frantoio Salimei è già aperto, così come Fontana Laura a Monte Compatri. Gli altri apriranno a breve: ad esempio il frantoio Oscar a Rocca Massima inizia il 5 ottobre. Tranne in qualche zona particolare, infatti, le olive sono pronte per essere lavorate e per essere trasformate in olio extra vergine di qualità.
L’annata alle porte non si prospetta buona sotto il profilo quantitativo. Da Artena a Subiaco, da Velletri a Paliano, da Segni a Castel Madama, a parte qualche eccezione, gli oliveti hanno sofferto il caldo e le poche piogge. Non fanno eccezione Valmontone, Lariano, San Vito Romano, Genzano, Anagni, Rocca Canterano, Olevano Romano, Sambuci e Frascati. Ci viene segnalata una “buona produzione”, se non altro in linea con l’anno scorso, da Zagarolo e Montelanico.
La produzione di olive, sentendo i produttori, quest’anno è diminuita dal 30 al 60 percento. Alcuni oliveti sono stati anche danneggiati dalle grandinate dei primi di settembre. La raccolta si prospetta quindi meno soddisfacente dell’anno scorso. E inizierà prima per tutti. Il caldo ha infatti accelerato la maturazione delle drupe: in alcuni casi, come in alcune zone di Segni, la maturazione pare essere anticipata addirittura di un mese. Per ottenere un olio extra vergine d’oliva di qualità bisognerà allora anticipare i tempi di raccolta, compatibilmente con le piogge e con le peculiarità dell’oliveto.
I costi saranno un tasto dolente per tutti. A causa del rincaro dell’energia, infatti, i frantoi hanno già deciso di adeguare i prezzi. Il costo di molitura delle olive arriverà a 18 euro al quintale, con un rincaro tra il 20 e il 25% rispetto all’anno scorso. Come fa notare Antonello D’Annibale, del frantoio Salimei di Velletri, “praticamente stiamo molendo al prezzo del 1984, quando per un quintale di olive si pagava 18 mila lire”. Per i frantoi la stagione sarà comunque molto incerta. Infatti i costi energetici si vedranno alla fine.
Dalle lattine alle bottiglie, dai tappi al carburante agricolo, molti sono i rincari che incideranno sul prezzo dell’olio. Ulteriori rincari potrebbero essere decisi nei prossimi mesi se il governo non interverrà sull’energia. E poi c’è l’inflazione, che colpisce sia le strumentazioni utilizzate dagli olivicoltori sia il costo del lavoro della raccolta. “Il gasolio è raddoppiato – afferma Massimo Pallocca, produttore di Velletri -, l’energia è decuplicata, le lattine sono passate da 2,3 euro a 4 euro e le bottiglie da 1,3 a 3 euro. Con questi aumenti il prezzo dell’olio non potrà che aumentare”.
E infatti dai Castelli Romani alle Colline Pontine si prevede che il mix di diminuzione della produzione e aumento dei costi potrà incidere anche di 3 euro al litro sul prezzo finale al consumatore. In questo modo l’olio extra vergine d’oliva diventa sempre più vero “oro verde”, come il nome del concorso oleario della provincia sud-est di Roma e dell’Alta Valle del Sacco che da ieri, per il quarto anno consecutivo, ha dato il via alle iscrizioni. Quest’anno più che mai, nella scelta dei consumatori potrebbe fare la differenza la qualità del prodotto.
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