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Dopo la nomina della Prefettura di Roma, il commissario ad acta era arrivato ad Artena per fare il bilancio ma l’aveva trovato già pronto
Il bilancio preventivo di Artena? Non è più compito del commissario ad acta nominato dal Prefetto. L’esame non sarebbe stato fatto nel merito. Il risultato comunque è che la delibera approvata dalla Giunta di Artena basta per far venir meno il compito del commissario. Finisce così in un nulla di fatto anche questa azione prefettizia contro il Comune di Artena.
Dopo aver sbagliato sulla sospensione del consiglio comunale, finalizzata allo scioglimento, la Prefettura di Roma aveva nominato un commissario con il compito di predisporre il bilancio di previsione del Comune. L’atto finanziario fondamentale doveva essere approvato dal Consiglio entro il 31 luglio, come dispone la legge. E invece a fine settembre il documento non era stato ancora firmato dagli uffici.
Ma quando è arrivato, il commissario ha trovato il preventivo già deliberato dalla Giunta comunale. Su quel documento è poi arrivato il parere positivo del revisore dei conti, e ciò è bastato, per la Prefettura, per far venir meno il ruolo del commissario Gerardo Infantino. Quest’ultimo ha semplicemente preso atto dell’avvenuto adempimento. Ed è tornato a Roma.
A questo punto la parola sul bilancio di previsione spetta al Consiglio comunale. Con esso, il Consiglio dovrà anche deliberare sulla vendita di diversi terreni del Comune, alcuni dei quali occupati da anni. Su queste alienazioni, in particolare, si è espresso il revisore dei conti segnalando l’impossibilità di valutare a pieno il piano, consigliando una ricognizione precisa dei beni, che ad oggi manca. È anche possibile che nell’assise si tornerà a parlare del voto del vice sindaco esterno, a meno che la maggioranza non riesca nella sua strategia.
Amministrazione comunale – Prefettura di Roma: 4-0
La battaglia tra Amministrazione di Artena e Prefettura sembra quindi segnare un netto 4-0. La Prefettura non pare essere riuscita a segnare nemmeno un punto in suo favore. Ha prospettato lo scioglimento per “gravi e persistenti violazioni di legge” e poi ha sospeso il Consiglio soltanto per la mancata approvazione del bilancio di previsione. In seguito ha dovuto revocare la nomina del Commissario straordinario, che si prefigurava come un “commissario di ferro”. Ha quindi mandato un altro commissario per il bilancio che non è servito a nulla. E anche le diverse lettere sull’impossibilità di far votare il vice sindaco esterno non sono servite a niente.
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