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La maggioranza di Artena ha rinviato l’importante seduta per chiedere chiarimenti su un dubbio avanzato dall’opposizione, che ha creato momenti di smarrimento: per una ventina di minuti l’Assise è rimasta senza presidente
È bastato un dubbio per mandare in tilt la maggioranza che oggi ha rinviato la seduta del Consiglio comunale. Per una ventina di minuti l’assise si è svolta senza il presidente e con una parte della maggioranza assente. Alla fine, rientrato il presidente facente funzioni, cioè il vice sindaco Loris Talone, la maggioranza ha votato per il rinvio della seduta.
Vi starete chiedendo: che è successo? Una volta che il presidente facente funzioni, il vice sindaco Loris Talone, ha fatto l’appello e nominato gli scrutatori, la minoranza ha chiesto chiarimenti sulla convocazione che avrebbe dovuto eleggere il nuovo presidente a seguito delle dimissioni di Augusto Angelini.
Il dubbio che ha mandato in crisi la maggioranza
Il dubbio avanzato da Marco Imperioli Diamante, alla luce di un parere del 2019 del Ministero dell’Interno fondato su una sentenza del Consiglio di Stato del 1996, era il seguente: siccome il vice sindaco di Artena è un assessore esterno, spettava a lui convocare il Consiglio per l’elezione del nuovo presidente oppure toccava al Consigliere anziano (cioè colui che aveva ottenuto più voti alle elezioni)?
Posto il dubbio, le minoranze hanno assicurato di rimanere in Consiglio per proseguire la seduta una volta chiaritolo o o fatto insediare alla presidenza il Consigliere anziano (Carlo Scaccia). Alla domanda ha in un primo momento risposto la Segretaria comunale, affermando di apprendere della sentenza dalla minoranza e ritenendo che il vice sindaco fosse titolato a convocare il Consiglio. Durante la discussione è però successo l’incredibile.
Il vice sindaco Loris Talone, che stava presiedendo il Consiglio, ha prima attaccato la minoranza affermando che i Consiglieri avrebbero dovuto porre il problema prima del Consiglio. Poi, quando si sono alzati i toni, ha richiamato le parti affinché “il Consiglio non diventi un pollaio”, chiedendo al vigile presente di intervenire all’occorrenza. Infine ha ritenuto opportuno verificare la legittimità della convocazione del Consiglio a tutela degli atti che ne sarebbero scaturiti e, pensando di dichiarare chiusa la seduta, si è allontanato dall’aula.
Venti minuti di… autogestione
Ma i Consiglieri Augusto Angelini ed Erminio Latini hanno fatto presente che la seduta era in svolgimento e che per rinviarla o sospenderla sarebbe stato necessario un voto. La presidenza è così rimasta vacante, a Consiglio comunale iniziato, per una ventina di minuti in cui si è continuato a discutere. Da notare inoltre che la seduta in seconda convocazione (la prima è saltata lunedì), in quanto valida qualunque sia il numero dei presenti, ha dato alla minoranza il controllo della situazione: i Consiglieri di opposizione sono rimasti in aula e hanno mantenuto valida la seduta mentre alcuni Consiglieri di maggioranza sono usciti, rischiando così di dare tutto il controllo alla minoranza
Durante quel tempo i Consiglieri di minoranza hanno chiesto che il ruolo di presidente del Consiglio fosse preso dal Consigliere anziano: prima Carlo Scaccia, che però si è allontanato anche lui dall’aula, poi Lara Caschera. Ma nessuno ha assunto il ruolo. Probabilmente, se fossero stati più determinati, i membri delle opposizioni avrebbero anche potuto con i propri numeri eleggere il nuovo presidente.
Ma dopo una lunga discussione, è rientrato al suo posto Talone, che ha chiesto alla Segretaria un parere su come chiudere la seduta. La Segretaria ha a quel punto ritenuto consistente il dubbio espresso dalla minoranza sulla convocazione e lo ha fatto sapere al Consiglio. Alla fine la soluzione è stata proposta dall’ex presidente Augusto Angelini, che ha chiesto di mettere a votazione il rinvio della seduta. Talone ha messo a votazione il rinvio e i gruppi “Artena Cambia” e “Artena Insieme” si sono opposti perché propendevano per una sospensione temporanea in attesa del parere della Prefettura.
Insomma, la seduta è saltata di nuovo, stavolta per decisione della maggioranza messa in crisi da un dubbio avanzato dalla minoranza. Forse non si sbaglierebbe pensando che tutto ciò non sarebbe successo se ci fosse potuto essere il sindaco Felicetto Angelini, che del Consiglio ha sempre avuto una gestione forte pur non essendone presidente. Comunque sia, la ratifica della transazione con Lazio Ambiente chiesta dalla Corte dei Conti, la mozione sulla biometano, il regolamento del museo e molte altre delibere dovranno attendere ancora.
Dall’opposizione: “Situazione tragicomica. È giunta l’ora che vadano tutti a casa”
A margine del Consiglio comunale i Consiglierei Marco Imperioli Diamante e Sofia Fiorellini hanno commentato duramente quanto accaduto. “Per la seconda volta consecutiva è saltato il Consiglio Comunale – hanno dichiarato – e stavolta la minoranza era tutta presente quindi Talone non ha più alibi. La verità è che non sono stati in grado neanche di convocare adeguatamente la riunione, nel rispetto di quello che prevede la legge. Questa situazione tragicomica ci fa riflettere molto soprattutto perché queste sono le stesse persone che hanno in mano il governo della città”.
“Gli argomenti da trattare erano molto importanti – hanno proseguito – ed è per questo che noi, fino alla fine, siamo rimasti in aula proponendo di riaggiornare la seduta nel pomeriggio previa verifica in Prefettura. La maggioranza invece ha deciso di fare saltare il tavolo. Avevamo già sollevato dei dubbi, nei giorni scorsi, su questo consiglio per quanto riguarda l’ordine del giorno e le mozioni ma come al solito siamo stati ignorati. Non si può pensare di amministrare la cosa pubblica in questo modo superficiale. È giunta l’ora che vadano tutti a casa”.