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Tra intercettazioni e pedinamenti, l’indagine che ha portato agli arresti di Artena si riferisce a fatti accaduti tra il novembre 2017 e il marzo 2019
Lavori pubblici, condoni, bilancio, sanzioni del codice della strada. Sono tutti argomenti toccati dall’indagine fatta dal Nucleo Operativo della Compagnia di Colleferro terminata oggi con l’esecuzione di diverse misure cautelari eseguire dai militari di Colleferro e Artena. Nel complesso ci sono 22 indagati: ci sono anche dipendenti pubblici, funzionari ed ex politici.
Attualmente le funzioni del sindaco vengono esercitate dal vice sindaco. “L’amministrazione comunale andrà avanti – ha dichiarato Loris Talone, estraneo ai fatti dell’indagine – e già questa mattina ho avuto un incontro in comune con i dipendenti. Dobbiamo garantire la continuità amministrativa. Abbiamo massima fiducia nell’operato della magistratura e siamo sicuri che presto si farà chiarezza su questa vicenda. Inoltre, voglio rassicurare tutti che non sono tra gli indagati di questo procedimento e che metterò in campo tutte le mie forze per far andare avanti la macchina comunale”.
“Questi fatti, se confermati – ha commentato dall’opposizione la Consigliera Silvia Carocci –, gettano un’ombra pesante sulla nostra comunità, già ferita dai recenti episodi di violenza a tutti noti. È chiaro che la giustizia dovrà fare il suo corso ma in questo momento non possiamo sottovalutare il senso di smarrimento che prova la nostra comunità. A questo sentimento però abbiamo il dovere di reagire: Artena deve ritrovare la strada. Non sarà facile ma la città ha bisogno di una svolta morale e civile”.
Durante le intercettazioni e le attività di pedinamento, i Carabinieri di Colleferro hanno raccolto elementi che hanno portato all’ordinanza del Gip. In generale, l’attività investigativa ha puntato la lente d’ingrandimento degli investigatori su comportamenti come: l’assunzione e il licenziamento del personale amministrativo, l’assegnazione di lavori pubblici, l’annullamento di sanzioni per violazioni al Codice della Strada elevate dalla Polizia Locale, il rilascio di un permesso di parcheggio a persone non residenti. Tra gli elementi raccolti ci sarebbe anche la richiesta di somme non dovute per il rilascio di condoni edilizi da parte del tecnico che se ne occupava. La richiesta non è però andata in porto perché al professionista il Sindaco ha tolto l’incarico proprio perché venuto a sapere della cosa insieme ad altri, pur non denunciandolo.
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