Artena, la biometano e le domande di Alternativa Sostenibile

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Nove domande poste dal Comitato Alternativa Sostenibile sulla questione della biometano del Colubro di Artena

Nella vicenda della Biometano di Artena dice la sua anche il Comitato Alternativa Sostenibile. Si tratta del Comitato presieduto da Giancarlo Ceci, la persona che ha presentato per il Comitato No Biometano di Artena le osservazioni durante la conferenza dei servizi per la valutazione di impatto ambientale.

Le domande fanno parte di uno scritto più lungo che, chi vuole, può leggere cliccando qui. Esse sono in parte rivolte all’Amministrazione comunale di Artena e in parte alla Regione Lazio. In tutti i casi riguardano il procedimento inerente la conferenza dei servizi in corso e i vari pareri rilasciati. Iniziamo da quelle poste dal Comitato al Comune che riportiamo di seguito:

– Può un dirigente tecnico emettere un parere diverso dagli indirizzi tracciati dall’intero consiglio comunale?
– Possono gli amministratori di imperio dare indicazioni in contrasto con atti pubblici approvati?
– A che livello arriva in questo paese l’autonomia decisionale dei consiglieri/assessori/sindaco per il mandato conferito?
– Possono maggioranza ed opposizione non essere informati per mesi dell’apertura della CdS regionale per l’AIA (ottobre 2020)?

Giancarlo Ceci – Comitato Alternativa Sostenibile

Le altre riguardano la Regione e in particolare la responsabile del ciclo raccolta dei rifuti. Chiede pubblicamente il Comitato:

– Può indire una CdS AIA senza valutare quanto emerso in fase di VIA regionale per lo stesso procedimento?
– Può non verificare se esiste documentazione degli Enti con motivazioni che possono portare al diniego della richiesta di autorizzazione?
– Può non tenere conto delle Osservazioni e motivazioni espresse dai portatori di interessi collettivi?
– Può “dimenticare “ di avvertire i comitati dell’inizio delle CdS per la fase AIA, anche se un’errata legge gli riconosce tale possibilità? La “democrazia partecipata” non è una semplice definizione ma è un atto di trasparenza e di collaborazione tra cittadini, rappresentanti e istituzioni, noi comitati questo diritto ce lo siamo conquistato sul campo e non permetteremo a nessuno di metterlo in discussione.
– Può dimenticare, pur non avendo seguito la VIA personalmente, che la Determinazione N. G07147 del 27/05/19 (relativa all’impianto Green Park) con la quale si è modificata “ la determinazione G10770 del 28/7/2017 escludendo dall’ottemperanza l’imposizione della VIS (Valutazione di impatto Sanitario) in quanto strumento non previsto per questa tipologia di impianto” porta la sua firma? Vero che la VIS non è a suffragio di questi impianti ma pur sapendolo l’abbiamo richiesta perché altre sensibilità regionali si sono dimostrate e si dimostrano più disponibili alla verifica della salubrità dei territori. Cosa che considerò l’allora direttore per la procedura VIA, avendo ben recepito le criticità ambientali che coinvolgono questo impianto.

Giancarlo Ceci – Comitato Alternativa Sostenibile
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