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La Fassa Bortolo interviene per la prima volta nella querelle che riguarda l’ampliamento dello stabilimento di Artena
La Fassa Bortolo interviene per la prima volta in merito all’ampliamento dell’impianto di Artena. Lo fa con un comunicato stampa in cui si afferma che l’impresa intende ampliare le opportunità occupazionali e rispettare le normative e la trasparenza, ricordando che tutti i forni degli impianti Fassa Bortolo sono dotati di sistemi di analisi continua delle emissioni.
Nello stesso comunicato stampa, la Fassa fa presente la propria partnership con Legambiente, che ha dato luogo a un progetto denominato “I cantieri della transizione ecologica”. Tra gli impianti inseriti nel progetto ce n’è uno a Ceraino di Dolcé, alimentato a polvere di legno. Una tecnologia che, secondo l’azienda, ha portato all’azzeramento delle emissioni di CO2 da combustione in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra definiti a livello europeo. E che la Fassa Bortolo intende replicare anche ad Artena.
Il comunicato di Fassa Bortolo
Fassa Bortolo, marchio storico nel mondo dell’edilizia, leader in Italia e tra i più affermati in Europa, ha recentemente ottenuto dalla Regione Lazio, dopo anni di iter burocratici, tutte le autorizzazioni per il piano di espansione del proprio stabilimento situato nel Comune di Artena (RM), che sarà dedicato alla produzione di calce, un materiale di fondamentale importanza nel settore dell’edilizia moderna e delle soluzioni contro l’inquinamento.
Il progetto di ampliamento dello stabilimento sarà eseguito utilizzando le più avanzate tecnologie disponibili ed è improntato a massimizzare il rispetto dell’ambiente e la sostenibilità dei nuovi impianti. Come già avvenuto nei numerosi siti produttivi sviluppati in Italia e nel mondo, Fassa Bortolo rappresenta l’impresa che riesce sempre rispettare i limiti più restrittivi dettati dalle severe norme europee in tema di impatto ambientale. Proprio in merito a questi limiti, nel massimo rispetto delle normative e nella trasparenza che contraddistingue l’azienda, tutti i forni Fassa Bortolo sono dotati di un sistema di analisi in continuo delle emissioni, i cui dati sono visti simultaneamente dagli enti di controllo predisposti.
L’investimento darà vita a nuove opportunità occupazionali, confermando il ruolo di primaria importanza che l’impianto ha ricoperto finora per lo sviluppo del territorio e della comunità locale, di cui è parte integrante da oltre 35 anni.
Un impegno concreto, quello di Fassa Bortolo, nel segno della sostenibilità e per lo sviluppo del territorio, testimoniato anche dalla pluriennale collaborazione con Legambiente, che quest’anno ha selezionato l’azienda per ospitare una delle tappe della campagna “I cantieri della transizione ecologica”: un viaggio itinerante condotto dall’associazione ambientalista in tutta Italia, per raccontare cantieri, progetti ed esperienze che vanno nella giusta direzione della transizione ecologica ed energetica e che potranno portare importanti benefici in termini ambientali, occupazionali ed economici.
Protagonista della tredicesima tappa è stato infatti lo stabilimento di Ceraino di Dolcè (VR), emblematico dal punto di vista dell’economia circolare che, a seguito di un intervento di revamping impiantistico, tecnologico e gestionale, è alimentato al 100% da polvere di legno, con un conseguente azzeramento delle emissioni di CO2 da combustione in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra definiti a livello europeo. Un percorso virtuoso, che Fassa Bortolo ha intenzione di seguire anche per quanto riguarda il piano di espansione del proprio stabilimento situato ad Artena.