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Il “no” alla Biometano oggi pomeriggio in piazza ad Artena
Oggi pomeriggio, alle 15.30, Artena scende in piazza Galileo Galilei per dire un forte “no” alla Biometano del Colubro. La manifestazione vuol far arrivare alla Regione il “no” degli artenesi all’impianto da settantamila tonnellate annue di frazione organica da rifiuti solidi urbani proposto da un privato.
Dopo le osservazioni presentate in Conferenza dei servizi si attende infatti la decisione della Regione Lazio sulla Valutazione di Impatto Ambientale. E la partecipazione alla manifestazione serve appunto, secondo gli organizzatori, a mostrare la determinazione degli artenesi nel dire “no” all’impianto. Alla manifestazione parteciperà anche il Sindaco di Artena, Felicetto Angelini, che tante volte è stato al centro degli attacchi del Comitato No Biometano.
L’appello alle Contrade di Michele Talone trova l’adesione del Palio
Nei mesi scorsi molte realtà si sono esposte mettendosi dalla parte del “No”. È “scesa in campo” l’Arci Montefortino ’93, il Comitato del Colubro, l’Associazione dei Genitori di Artena ed anche l’editore de “La Nuova Tribuna” si è schierato per il “no”. Nei giorni scorsi pure il Palio delle Contrade è stato chiamato in causa: il Presidente della Contrada Colubro, Michele Talone, ha rivolto un appello alle altre contrade ad unirsi alla manifestazione e a sostenere le ragioni del “no”.
“Giovedì facciamo sentire le nostre ragioni – ha scritto Talone agli altri presidenti di Contrada -, chi può porti anche i bambini in piazza, questa è una lotta per il loro futuro: facciamo sì che possano vivere in un ambiente più salubre p che sia il meno possibile inquinato vista la vicinanza degli inceneritori di Colleferro che già immettono abbastanza inquinanti nell’atmosfera”. Michele Talone riferisce di ricevuto messaggi di solidarietà dagli altri presidenti di Contrada e dal Presidente del Palio, Alberto Riccitelli: “Lui e gli altri presidenti – ci ha confermato – appoggiano questa battaglia”.
La politica: anche il Segretario del Pd aderisce alla manifestazione
Anche la politica artenese, in modo bipartizan, si è schierata per il “no” con sfumature diverse. La questione è stata portata anche in Commissione regionale Ambiente, dove l’assessore regionale Buschini ha preferito non presentarsi, mandando i propri delegati. Infine ieri si è registrata anche l’adesione alla manifestazione del segretario del Pd di Artena, Cristian Acciarito.
“Il Partito Democratico di Artena – ha dichiarato Acciarito – esprime il proprio dissenso alla realizzazione di un impianto di biometano nella contrada Colubro e sarà presente alla manifestazione di protesta di giovedì 16 marzo per dichiarare il proprio no. Crediamo che in un paese agro pastorale come è il comune di Artena detto impianto andrebbe a ledere l’immagine delle aziende agricole che agiscono sul territorio con la realizzazione di latticini e carni di ottima qualità. Si deve tenere conto anche della presenza nelle vicinanze del luogo, dove si intende istallare l’impianto, del lago La Torre, un autentico monumento naturale. L’aumento di malattie tumorali e gravose malattie genetiche sul nostro territorio – ha dichiarato Acciarito -, vittima anche dell’inquinamento dovuto alla Valle del Sacco, dovrebbero far riflettere sulla possibilità della realizzazione. Sappiamo anche del parere favorevole con riserva da parte della ASL e della scottante assenza da parte della Città Metropolitana dando così un silenzio assenso. La parola fine spetta alla Regione Lazio la quale può e, a mio giudizio, deve dare parere negativo alla realizzazione, vista la già grave situazione che vessa il territorio locale dal punto di vista dell’inquinamento. Come segretario del Partito democratico di Artena chiederò all’assessore all’Ambiente della Regione Lazio un incontro o in Regione oppure sul luogo designato alla realizzazione dell’impianto se ne sentirà la necessità, per spiegare le ragioni del no a questa centrale. Resta da capire quali vantaggi avrebbe il paese da questa centrale e quanti posti di lavoro andrebbe a creare: stando ad alcune costatazioni sembrano pochi mentre per alimentare tale impianto servirebbero svariate tonnellate di rifiuti con un aggravio del traffico pesante che una contrada come il Colubro non potrebbe sopportare”.