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Ecco il progetto finanziato dal MISE che è finalizzato a sperimentare la rete 5G e realizzare un progetto di analisi della mobilità cittadina di Artena. Angelini ricorda che il 5G rispetta i limiti di legge e afferma: “Artena entra nel futuro”. Presente l’assessore regionale Di Berardino e il Consigliere regionale Daniele Ognibene
Ieri pomeriggio Comune, Università di Cassino e Tim hanno presentato il progetto sperimentale della rete 5G ad Artena di cui avevamo parlato prima del lockdown riportando gli esempi in corso di sperimentazione in altri luoghi. Si tratta di una rete che potrebbe coprire la zona del centro storico, del centro urbano e della parte abitata che va verso Valmontone. Allo stato del progetto, la rete non sarà di libero accesso ma verrà utilizzata soltanto per le finalità sperimentali. Tuttavia potrebbe esserci un accordo, non ancora raggiunto, tra società e Comune, per rendere utilizzabile la rete.
Il progetto e l’utilizzo dei dati
Da quanto emerso ieri durante la presentazione dell’iniziativa, il progetto arrivato primo in Italia è incentrato sull’analisi della mobilità delle persone e degli autoveicoli. La rete sarà utilizzata per riconoscere ed analizzare i movimenti di automezzi, persone e ciclisti al fine di elaborare un’analisi della mobilità e della sosta cittadina, utile a progettare piste ciclabili e sistemi di bike sharing, un’offerta della sosta e analisi ambientali sulla mobilità. Ad una specifica domanda posta sull’utilizzo di questo sistema di monitoraggio, il responsabile del progetto, prof. D’Apruzzo, ha risposto che i dati raccolti non saranno forniti a terzi ma utilizzati esclusivamente nell’ambito del progetto per le finalità progettuali.
Angelini: “La rete rispetta i limiti di legge, che sono più stringenti di quelli degli altri paesi europei”
Da parte dell’Amministrazione, l’iniziativa “su cui si è lavorato per due anni” è stata accolta con grande favore perché (ha detto il Sindaco) “porterà Artena nel futuro con la telemedicina, diminuendo il digital divide e offrendo un supporto anche nel monitoraggio del traffico”. Angelini ha infine sottolineato che “la rete 5G rispetta i limite di legge sulle emissioni elettromagnetiche e questi limiti, bisogna ricordarlo, in Italia sono più stringenti che nel resto d’Europa”. Al convegno ha partecipato anche l’assessore regionale Claudio Di Berardino e il Consigliere regionale Daniele Ognibene. Entrambi hanno elogiato il Comune di Artena per essersi messo in una posizione di avanguardia rispetto alla regione. Di Berardino ha inoltre ricordato l’importanza, anche a livello geopolitico, della rete 5G e la necessità che tutte le problematiche ad essa interconnesse siano regolate dalle istituzioni.
Rispetto all’intervento delle istituzioni sul 5G, al centro di uno scontro politico-diplomatico tra Stati Uniti e Cina, ricordiamo che lo Stato italiano è già intervenuto vietando ai sindaci la possibilità di vietare con apposite ordinanze o regolamenti l’installazione di queste reti. Ad offrire ulteriori dettagli sul progetto finanziato dal Mise è una nota diramata dall’ufficio stampa di TIM che riportiamo di seguito.

La nota di TIM: “TIM e Università di Cassino lanciano il progetto Smart Urban Mobility Management”
È stato presentato ieri presso l’ex Granaio Borghese della città di Artena il progetto “Smart Urban Mobility Management” (S.U.M.Ma) realizzato dall’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale e da TIM, in collaborazione con il Cnit (Consorzio Nazionale Interuniversitario delle Telecomunicazioni, Unità di ricerca presso l’Università di Roma Tor Vergata) per illustrare i vantaggi e le prospettive di sviluppo delle tecnologie 5G e le principali applicazioni che sfruttano le potenzialità della rete mobile di nuova generazione.
Hanno preso parte all’evento il Sindaco di Artena, Felicetto Angelini, il Prof. Stefano Buzzi e il Prof. Mauro D’Apuzzo dell’Università di Cassino e Luigi Angelucci, Area Manager Local di TIM. Il progetto Smart Urban Mobility Management si è classificato al primo posto al Bando del MISE per la sperimentazione, la ricerca applicata ed il trasferimento tecnologico attraverso le reti cellulari 5G in ambito urbano, ed è finanziato con i Fondi Sviluppo e Coesione 2014-2020.

L’iniziativa, che ha come capofila l’ateneo cassinate, permetterà di realizzare una rete 5G nel Comune di Artena (città metropolitana di Roma) con l’obiettivo di realizzare un sistema di sperimentazione tecnologica in ambito smart mobility nel territorio comunale, utilizzando le potenzialità della rete 5G e dell’Internet of Things, sfruttando algoritmi avanzati di analisi ed autenticazione dei dati basati sull’Intelligenza Artificiale e sull’uso della blockchain.

In linea con il Bando MISE e con il piano di investimenti per la diffusione della banda larga, il progetto S.U.M.Ma. sarà strutturato con soluzioni a supporto della mobilità cittadina del comune di Artena creando servizi verticali finalizzati allo sviluppo di un’eco-sistema digitale che promuove la Green Economy e Mobilità Sostenibile, Smart Road per la sicurezza degli utenti attraverso la diffusione della banda larga e delle tecnologie IoT.
Il punto di forza del progetto è rappresentato dal potenziale flusso di dati che il sistema può elaborare ed analizzare. L’intero eco-sistema digitale del progetto, infatti, si compone di moduli applicativi, modelli hardware altamente tecnologici ed algoritmi che lavorano in simultanea ed in logica di interoperabilità, per restituire una visione conoscitiva e predittiva della mobilità del territorio, in maniera puntuale e dettagliata. L’iniziativa prevede la realizzazione di un sistema per l’analisi della mobilità e delle relative interazioni con il territorio di riferimento grazie all’uso di sensoristica e telecamere avanzate con specifici algoritmi basati su Reti Neurali per riconoscere i soggetti ed oggetti inquadrati, sfruttando le potenzialità dell’Edge Computing e della connettività 5G. L’importo complessivo del progetto è pari a 1 milione e 250 mila euro, di cui l’80% erogato dal MISE ed il 20% a carico dei proponenti.

Responsabile e referente scientifico del progetto è il Professor Stefano Buzzi, ordinario di Telecomunicazioni presso l’Università di Cassino e da lungo tempo studioso delle reti cellulari di nuova generazione. “Il progetto – ha affermato – permetterà di implementare simultaneamente connessioni a banda ultralarga e connessioni a bassa latenza ed alta affidabilità, consentendo di confrontare i trade-off sperimentali di prestazioni con quelli predetti dagli studi teorici. Si tratta certamente di una grande opportunità di crescita per i nostri studenti e i nostri giovani ricercatori”. Per il Rettore dell’ateneo cassinate, il Prof. Giovanni Betta “questo progetto rappresenta una grande opportunità di sviluppo per il territorio laziale e conferma il ruolo dell’Università di Cassino come volano di innovazione e sviluppo nell’area. La conferenza stampa di oggi è anche un segnale che testimonia la piena ripresa delle attività di ricerca e progettuali dell’ateneo, dopo il periodo di rallentamento dovuto all’emergenza sanitaria in atto. Guardiamo ora con ottimismo e fiducia ai prossimi mesi”.
“Questa importante partnership – ha commentato Luigi Angelucci, Area Manager Local di TIM – aggiunge ulteriore valore al ruolo di TIM, che mette a disposizione le sue competenze tecnologiche e le sue infrastrutture più avanzate per lo sviluppo di nuove soluzioni digitali al servizio delle città e del territorio, proponendosi come partner di riferimento per le Pubbliche Amministrazioni e le imprese”.
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