Biometano: c’è l’autorizzazione integrata ambientale condizionata

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Per la Biometano di Artena l’altro ieri è arrivata l’autorizzazione della Regione: è subordinata alla verifica di alcuni requisiti

Una elaborazione grafica della Biometano ipotizzata

Per la Biometano del Colubro di Artena è arrivata l’Autorizzazione Integrata Ambientale della Regione Lazio. Dopo anni il progetto ha ricevuto il penultimo ok da parte della Regione. Ci sono voluti oltre cinque anni, tra “no” formali del Comune, opposizione dei comitati, tante discussioni in Consiglio comunale e non solo.

La centrale che tratterà 57.500 ton/anno FORSU (Frazione organica da rifiuti solidi urbani) da avviare a digestione anaerobica più 9.000 ton/anno rifiuti speciali urbani da avviare a maturazione aerobica è quasi certo che si farà.

Affinché l’AIA sia perfetta manca soltanto una relazione della società che dimostri quanto era stato richiesto qualche anno fa dalla Regione. Ad esempio: che l’impianto sia a sostegno del settore agricolo. Poi l’azienda potrà iniziare a costruire.

Per capire il paradosso della situazione, basta un esempio. Un progetto del tutto privato, su terreno privato, con il “no” del comune e osteggiato dai residenti è riuscito ad ottenere l’autorizzazione regionale. Di altri progetti pubblici presentati nell’area, invece, non si è saputo più niente. E in tal modo, mentre i privati guadagneranno, le società no. Anzi, queste ultime potrebbero dover portare i loro rifiuti a impianti privati.

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