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Non solo quella del 14 ottobre ma anche una seconda conferenza dei servizi convocata dalla Regione per il 28 gennaio scorso mentre nessuno, o solo qualcuno, sapeva. Dall’Arpa Lazio 45 pagine di osservazioni
Per il 28 gennaio la Regione aveva convocato una seconda conferenza dei servizi per discutere del progetto di Biometano di Artena. La convocazione era stata fatta il 13 gennaio e inviata tramite pec anche al Comune di Artena. Dunque non una, ma due convocazioni sono arrivate in Comune senza che nessuno (o solo qualcuno) ne sapesse qualcosa. A scoprirlo è il Comitato No Biometano. Gli attivisti hanno iniziato a studiare gli atti presentati dalla ditta e dagli altri enti pubblici invitati alla conferenza dei servizi.
Tra i documenti ce n’è uno di 45 pagine che convalida il punto di vista critico del Comitato. L’ha scritto l’Arpa Lazio e riporta 45 pagine di osservazioni su problematiche inerenti il progetto. A quel documento la ditta ha risposto con una propria relazione. La conferenza dei servizi serviva inoltre per chiarire alcune procedure urbanistiche ma per ora non si sa che è stato deciso. Di certo c’è che, con tutte le osservazioni presentate dall’agenzia regionale di protezione ambientale, non avevano poi torto i 3545 cittadini che hanno firmato la contrarietà al progetto.
Il comitato biometano: “Le carte cantano: vogliamo le dimissioni della Giunta guidata da Talone”
La nuova convocazione della conferenza dei servizi fa andare su tutte le furie il Comitato No Biometano. Dopo la richiesta di dimissioni di Scaccia ora il Comitato alza il tiro e chiede le dimissioni dell’intera Giunta guidata dal vice sindaco Loris Talone. “Se chi governa si limita ciclicamente a confezionare un discorso per esprimere il no alla centrale biometano – dicono dal Comitato – , per poi non fare l’interesse collettivo nelle sedi istituzionali, siamo di fronte a un atto grave, a una mancanza di rispetto nei confronti di chi da cinque anni lotta contro il progetto della Green Park”.
Sabato il vice sindaco aveva preso posizione ribadendo il “no” alla centrale. Ma ciò non è bastato. Questa grave vicenda ha già avuto gravi conseguenze politiche: ieri la Consigliera Gloria Scacchi ha preso le distanze dalla maggioranza, ponendosi all’opposizione; oggi il presidente del Consiglio Augusto Angelini si è dimesso parlando del parere sulla biometano come di “coltellata vigliaccamente data alle spalle”. Ecco di seguito l’intervento del Comitato.
L’intervento del Comitato No Biometano di Artena
Metti "Mi piace" per rimanere aggiornatoDopo aver chiesto la revoca del parere positivo elaborato dall’ufficio urbanistica del Comune di Artena, abbiamo cercato di mettere insieme documenti utili per contrastare il progetto, partendo dalla constatazione che la ripresa delle conferenze dei servizi è avvenuta senza nessun tipo di coinvolgimento del comitato e delle associazioni. 3500 firme, manifestazioni, conferenze, mobilitazioni e decine di incontri tra cittadini non sono stati considerati dalla Regione, né tanto meno dal Comune di Artena visto che, come risulta dai documenti dell’area ambiente della Regione Lazio, il 28 gennaio scorso c’è stata un’altra conferenza dei servizi per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia).
La convocazione per l’appuntamento era fissata per le 15 e si è svolta online. Nonostante nella lista delle istituzioni invitate compaia anche il Comune di Artena, il Vice Sindaco Talone non ha mai fatto sapere nulla riguardo la ripresa delle riunioni in Regione. Come si dice, le carte cantano e in questo caso i documenti parlano chiaro: un lascia passare alla centrale redatto da un tecnico comunale, due convocazioni in Regione e una totale mancanza di responsabilità da parte di chi si è preso l’impegno di fermare il progetto.
Per fermare questo impianto serve chiarezza; occorre una seria volontà politica capace di praticare ciò che dichiara. Se chi governa si limita ciclicamente a confezionare un discorso per esprimere il no alla centrale biometano, per poi non fare l’interesse collettivo nelle sedi istituzionali, siamo di fronte a un atto grave, a una mancanza di rispetto nei confronti di chi da cinque anni lotta contro il progetto della Green Park. Per questo motivo chiediamo la revoca del parere positivo elaborato dall’ufficio urbanistica e le dimissioni della giunta guidata da Loris Talone.
Contrastare un impianto insostenibile proposto da un’azienda fantasma significa contrapporre concretezza, capacità di analisi e di confronto. Ambiguità e doppi giochi non servono. La stessa chiarezza la chiediamo a tutte le forze in consiglio. Troppe le lentezze e le ambiguità. Ora non è più il momento. Ognuno deve fare la sua parte.
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