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L’intervista alla leader dell’opposizione di Artena Silvia Carocci: “La partecipazione delle persone a queste battaglia è fondamentale, come lo è stato per il biometano, quando la partecipazione dei cittadini spinse la maggioranza a dire no all’impianto”
Oggi pomeriggio alle 18 ad Artena si scende in piazza contro la vendita della farmacia comunale. La manifestazione si terrà nel piazzale della Lidl, davanti alla farmacia data in concessione dal Comune. L’unica farmacia veramente tale esistente nella città. Dopo decenni di battaglie per avere una farmacia comunale, l’altro giorno la Giunta di Artena ha deciso di venderla senza spiegarne i motivi e con una perizia inadeguata. La prossima settimana si terrà il Consiglio comunale che dovrebbe autorizzare la vendita e contro la decisione le opposizioni, unite, cercano di far cambiare idea alla maggioranza chiedendo l’aiuto dei cittadini. I motivi della manifestazione di oggi li spiega Silvia Carocci stessa.
Perché scendere in piazza oggi?
“Artena ha avuto la sua prima farmacia comunale dopo che se n’è parlato per cinquant’anni ed è assolutamente grave che oggi quattro assessori pensino di poter dismettere un patrimonio pubblico senza aver prima fatto un passaggio con la comunità. Quindi scendiamo in piazza perché è giusto e doveroso da parte dei cittadini manifestare pubblicamente la propria contrarietà agli amministratori che hanno preso questa decisione scellerata. Un bene pubblico deve essere difeso da tutti, da tutta la comunità”.
Che pensa del silenzio dell’amministrazione su questa decisione?
“Il silenzio dell’amministrazione è imbarazzante. Il tema è talmente tanto importante e delicato per Artena che il fatto che negli ultimi quattro giorni non sia volata una voce da parte loro rende questo silenzio profondamente irrispettoso nei confronti della città. Una città che invece dovrebbero rappresentare e tutelare e di cui dovrebbero salvaguardare gli interessi”.
Ritiene che un numero elevato di persone possa convincere i consiglieri di maggioranza a dimettersi?
“Ritengo che le mobilitazioni di piazza siano sempre un momento importante di raccolta dei cittadini e di condivisione di una battaglia, soprattutto quando un’intera città è contro delle decisioni, non per motivi personali ma per l’interesse pubblico. Questo caso credo che ciò possa far riflettere e ragionare qualcuno all’interno della maggioranza e farlo tornare indietro sui propri passi per una valutazione diversa della situazione”.
“Credo che la partecipazione delle persone a queste battaglia sia fondamentale, come lo è stato per il biometano. Ricordo ancora il Consiglio comunale partecipatissimo che fu lo stimolo che spinse gli amministratori comunali, dopo sette ore, a dire di no a quell’impianto. Con le stesse motivazioni scendiamo in piazza oggi pomeriggio alle 18 davanti alla farmacia comunale”.
Come valuta il comportamento della Prefettura tenuto fino ad ora rispetto alle vostre richieste?
“Tutte le volte che abbiamo chiesto di essere ricevuti abbiamo sempre avuto la possibilità di incontrare il vice prefetto e di portare le nostre rimostranze. Certo è che, soprattutto sul termine di approvazione del bilancio, ci aspettavamo un’azione più rispettosa delle scadenze di legge. Il 31 luglio bisognava approvare il bilancio di previsione e il fatto che la lettera di sollecito da parte della Prefettura sia arrivata solo il 12 di agosto, solo dopo il nostro incontro, ci ha lasciati un po’ perplessi perché stiamo parlando di un bilancio di un comune, cioè di un argomento fondamentale ed è assurdo questo dilatarsi dei tempi”.
“Quello che ci aspettiamo è che, per la scadenza del 6 settembre, data come ultimatum per l’approvazione dei bilanci, ci sia un’attenzione maggiore da parte della Prefettura e un rispetto rigoroso delle tempistiche per come effettivamente sono. È chiaro che non ci risparmieremo la prossima settimana di scrivere di nuovo al prefetto e di rappresentare anche questo, perché non si può lasciare una città in questo stato di caos e di confusione, che secondo me non ha precedenti nella storia di Artena”.
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