Fassa: oggi la riunione ad Artena. Ci sarà anche un convitato di pietra

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Il Comitato con sede a Giulianello ha indetto per oggi una riunione contro l’ampliamento dello stabilimento Fassa di Artena

artena centro urbano

Tra le 18 e le 20.30 di oggi si terrà ad Artena una riunione indetta dal Comitato “Uniti per la salvaguardia dell’ambiente e della salute” con sede a Giulianello di Cori. Oggetto della riunione che si terrà al palazzaccio sarà il contrasto dei lavori della società Fassa di Artena, autorizzati dalla Regione e contro cui non ha avuto successo un ricorso tardivo presentato dal Comune di Cori.

All’incontro sono invitati 12 sindaci (3 della provincia di Latina e 9 della provincia di Roma, tra cui quello di Artena e di Genzano) e i presidenti di 6 enti, tra cui il Parco Regionale dei Castelli Romani. L’ordine del giorno della riunione convocata dal presidente del Comitato, Geometra Umberto Proietti, è il seguente: “Stato attuale delle procedure per non far realizzare i Bruciatori della Fassa ad Artena; Relazione sui documenti della Pratica edilizia; Possibili azioni da fare per fermare i lavori iniziati dalla Fassa srl”.

In merito a tali lavori, che riguardano l’installazione di due forni per la produzione di calce, il sindaco di Artena, Silvia Carocci, aveva affermato di farsi garante della loro regolarità, dichiarando: “Siamo determinati a verificare la legittimità degli atti compiuti e, dopo tutti gli approfondimenti tecnici e giuridici necessari, ci riserviamo di ricorrere a tutte le autorità competenti per garantire che tutto sia in regola”.

Non è stato specificato a quali “autorità” ci si riferisse, visto che la strada della giustizia amministrativa è ormai preclusa. Comunque, per questo, a seguito di diversi esposti presentati da privati, la Giunta comunale di Artena ha dato mandato agli uffici di nominare un professionista per esaminare le pratiche amministrative della Fassa.

Oggi è arrivato il momento del confronto tra il Comitato “Uniti per la salvaguardia dell’ambiente e della salute” di Giulianello e i sindaci della zona, in primis quello di Artena. Sarà un incontro interessante a cui parteciperà un convitato di pietra che porrà delle domande: si tratta della biometano da realizzare al Colubro di Artena, quasi al confine con Giulianello, in prossimità del tratturo che collega la campagna artenese all’area del Monumento naturale Lago di Giulianello.

Tale biometano è un impianto pensato per gestire i rifiuti organici di decine di comuni e sarà raggiunto da camion che presumibilmente passeranno anche per Giulianello, Lariano e, ovviamente, Artena. La centrale biometano è stata autorizzata dalla Regione con più atti, l’ultimo dei quali è la “Verifica di ottemperanza” alle prescrizioni imposte a seguito delle numerose conferenze dei servizi che si sono tenute.

L’ultimo atto autorizzativo, che sembra contenere alcune incongruenze, è stato pubblicato il 13 giugno scorso e, a quanto sembra, mai impugnato. I tempi per l’impugnazione al Tar scadranno tra qualche giorno, perché intanto c’è stata la sospensione agostana dei termini. Ad oggi, sulla biometano del Colubro è caduto un silenzio assordante. Addirittura il tema non è stato nemmeno citato (clicca qui per leggere il verbale) – nonostante anni di lotte – nel primo Consiglio comunale della consiliatura che ha approvato le linee programmatiche del sindaco.

Dopo sette anni di comizi, discorsi e atti vari, il sindaco (che da consigliere dell’opposizione andò anche in conferenza dei servizi a perorare il no) ha ritenuto di non citare il tema nel programma elettorale. Inoltre, i comitati paiono aver dimenticato la questione. Questo silenzio stona con la storia recente e pone degli interrogativi riguardo al diverso trattamento oggi riservato ai due impianti.

Perché chi ha cavalcato il malcontento per anni ha deciso di mandare il tema nel dimenticatoio? Possibile che l’ampliamento della Fassa, a differenza della biometano, oltre a creare malcontento tra la popolazione contrasti con alcuni interessi economici con agganci politici determinati? E, riguardo alla biometano, non è che sia prevalsa la linea negoziale di chi in una riunione in comune con le associazioni disse che “la biometano non si deve fare, ma se si fa il comune ne deve essere parte”? Le questioni Fassa e Biometano sono state oggetto di accordi pre-elettorali rimasti ignoti? Nel silenzio, i dubbi crescono, ma una linea politica uniforme li dissiperebbe.

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