Fondi ai dipendenti, se n’è discusso in Consiglio

Mandalo ai tuoi amici


Segui La Nuova Tribuna su Telegram (clicca qui e iscriviti al canale) o su WhatsApp (clicca qui e registrati)


 

Nell’ultimo Consiglio il consigliere Domenico Pecorari ha espresso dubbi sulle modalità di erogazione del fondo ai dipendenti del Comune di Artena

comune artena

Tra Natale e capodanno si è riunito il Consiglio comunale di Artena per votare le ultime variazioni di bilancio dell’anno. La seduta ha visto uno la maggioranza e l’opposizione confrontarsi sulle modalità di erogazione di alcuni arretrati ai dipendenti comunali. La firma dell’accordo era stata vantata dall’assessore al personale Augusto Angelini. Dall’opposizione è stato critico Domenico Pecorari, pur precisando di essere “contento che i dipendenti prenderanno questi soldi”.

“Ma la formula – ha aggiunto Pecorari -, da come aveva detto il commissario prefettizio, deve essere solo il riconoscimento su sentenza del tribunale. Le somme degli anni scorsi andavano assegnate ai dipendenti solo su sentenza – ha detto il consigliere di opposizione -, perché stavano sul fondo contenzioso. Infatti, senza la firma dell’accordo sindacale entro l’anno di competenza, quei soldi rifluiscono nel bilancio e non possono essere toccati se non su decisione del giudice”.

“È per questo – ha aggiunto – che negli anni scorsi il commissario prefettizio non ha potuto erogare le somme e non capisco come ora l’amministrazione Carocci possa fare diversamente, utilizzando gli accantonamenti del fondo contenzioso. Tra l’altro le somme che sono state impegnate l’anno scorso non sono state erogate entro il 31 dicembre scorso, quindi ora bisognerà attendere di nuovo il riaccertamento straordinario e la ricostituzione del fondo contenzioso prima di pagare”.

“Inoltre – ha proseguito Pecorari – mi chiedo perché le progressioni orizzontali e la produttività del 2023 non sono state erogate nel 2024. Insomma, nella gestione di quelle somme mi sembra che qualcosa non va”.

Il consiglio comunale del 27 dicembre scorso è stata anche l’occasione per discutere della questione della Fassa, con Pecorari che si è associato alla richiesta di Tamara Latini di fare un consiglio comunale apposito. Ma questa è un’altra storia.

Sulla questione dello stanziamento di bilancio il ragioniere del comune, Benedetto Paris, ha affermato che la parte stabile delle risorse che fanno parte del fondo delle risorse decentrate andava comunque vincolato negli anni passati, definendo tale affermazione “lapalissiana” secondo la normativa.

La questione riguardante l’utilizzo delle risorse non contrattate entro l’anno, tuttavia, non era scontata. E infatti il commissario prefettizio, come ha ricordato Pecorari, aveva aderito all’orientamento diffuso, fino a pochi mesi fa, secondo cui quei fondi dovevano confluire nel bilancio. Poi qualcosa è cambiato: non nella legge, ma nelle decisioni della Corte dei Conti nazionale.

Lo testimonia il fatto che proprio alla fine dello scorso anno la Sezione Autonomie della Corte dei Conti – su richiesta della Sezione regionale del Veneto – ha stabilito che la parte non utilizzata del fondo costituito e certificato, ma non oggetto di accordo integrativo concluso entro l’anno, deve confluire nel quota vincolata del risultato di amministrazione.

Inoltre, la stessa Corte ha affermato che per l’erogazione dei compensi dovuti in esito alla contrattazione stipulata oltre la fine dell’esercizio, l’impegno sarà assunto, anche in corso di esercizio provvisorio, ai sensi dell’articolo 187, comma 3, del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, a valere sulle risorse vincolate nel risultato di amministrazione.

Tale decisione della Sezione Autonomie, sebbene su richiesta della Corte veneta, vincolerà tutte le sezioni di controllo regionali, compresa quella del Lazio. Dunque, quel che prima non si poteva fare, o era incerto, lo si è potuto fare dopo la decisione della Corte dei Conti nazionale.

WhatsApp Contatta La Tribuna