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Domenico Pecorari fa appello all’unità del Pd “altrimenti così è un massacro”
Domenico Pecorari, assessore della Giunta Angelini e membro del Partito Democratico, vede anche lui un Pd artenese che “corre contro un muro”. Ma anche una endemica spaccatura tra le fazioni politiche. Da amministratore in carica, in vista delle elezioni, dovrebbe essere contento di una frammentazione dell’opposizione e invece richiama all’unità con un appello (per ora più che altro un “sogno” viste le condizioni politiche) che non ci si sarebbe aspettati.
“Artena la deve smettere di portare alle elezioni cinque-sei liste, perché tutti vogliono essere protagonisti – ha affermato l’assessore ai Lavori Pubblici del Sindaco Angelini –. Mettiamo insieme le risorse umane che ci sono per dare qualcosa in più a questo paese”.
Assessore, si riferisce ad Artena o al Pd?
“Ad Artena. E poi noto un fatto politico: il Pd non può lasciare che tutti vadano sparpagliati. Se tutti hanno la stessa casacca devono giocare nella stessa squadra, altrimenti è un massacro. Abbiamo la Regione del Pd, con ‘fratelli’ politici importanti, e se in più persone lavoriamo con la Regione possiamo portare più risorse al paese. Ad Artena abbiamo un’opposizione che, anche avendo la stessa casacca, non ha portato un contributo perché ovviamente nascono contrasti. Ma in uno stesso partito i contrasti andrebbero eliminati, perché portano solo danni ai cittadini”.
E cosa intende fare?
“Chiederò una riunione a livello regionale in cui i vertici politici dovranno prendere posizione. Alle prossime elezioni sarà fatta comunque una lista civica ma chi fa parte di un gruppo politico deve stare insieme. Ai cittadini chiedo invece di dare continuità per portare avanti il paese. In questi anni sono stati fatti tanti cambiamenti, sono stati portati finanziamenti e secondo me dovremmo candidare Felicetto Angelini, che esce da cinque anni di amministrazione,e farne altri cinque rafforzando questa squadra. Poi con la crescita si individuerà qualche altro candidato”.
Fin qui le dichiarazioni. Come interpretare questo appello all’unità? In termini di convenienza o di visione ampia del centro sinistra artenese? Di certo c’è una cosa: soltanto gli elettori più addentrati nella politica (o nella storia particolare delle famiglie politiche locali) capiscono le divisioni interne alle aree partitiche. E c’è una vasta fascia di nuovi residenti che invece fatica assai a vederci chiaro.