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L’imprenditore artenese Sergio Di Cori ha rilevato lo storico edificio incompleto di piazza del mercato
La notizia è una di quelle che non può lasciare indifferenti perché tutti, passando in piazza Galileo Galilei, hanno convissuto con la figura triste dell’edificio incompleto accanto alle Poste. Passato alla storia come “lo scheletro di piazza del mercato”, la struttura in cemento armato era ferma da decenni, tanto che soltanto gli anziani ricordano le origini di quell’edificio e le relative vicende che lo hanno interessato.
Dopo la conclusione di una causa civile, avvenuta qualche anno fa, e il rilascio di un nuovo permesso di costruire nel 2012, il mese scorso c’è stata la svolta: l’imprenditore artenesi Sergio Di Cori, tramite una sua società, ha rilevato l’immobile per completarlo. I dettagli dell’operazione non sono ancora noti: si sa soltanto che l’immobile è stato acquisito insieme alla società proprietaria, con un’operazione da oltre mezzo milione di euro a cui andranno sommati i costi d’investimento necessari al completamento. Un investimento importante che, in termini di riqualificazione e completamento edilizio, fa il paio con quello che è stato fatto qualche mese fa a Valmontone su una struttura ricettivo-sportiva da anni in abbandono e sottoposta a procedura concorsuale.
Il futuro dell’edificio: da scheletro a punto di riferimento
Il completamento dell’edificio toglierà dalla piazza principale di Artena una delle brutture dell’arredo urbano, trasformandolo in immobile funzionale con elementi di innovazione per il panorama abitativo locale. L’edificio dovrebbe sviluppare circa 1200 mq su 5 piani, con 20 appartamenti, locali commerciali e uso ufficio. Al piano terra, sulla piazza, sarebbero previsti 160 mq di locali commerciali (eventualmente frazionabili) e altrettanti di appartamenti uso ufficio. All’ultimo piano sarebbe in previsione un’ampia terrazza panoramica e, per tutti gli appartamenti, i balconi avrebbero la particolarità di non eccedere il profilo della struttura.
L’operazione di Di Cori appare così non solo come un investimento imprenditoriale ma anche come una sfida: sia in termini economici, vista la situazione del mercato del mattone, sia sotto il profilo della riqualificazione edilizia, togliendo dalla piazza centrale della città una bruttura a cui ci si era obtorto collo abituati.