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Il Consiglio conferisce la cittadinanza onoraria a Padre Salvatore
Padre Salvatore Donadio è cittadino onorario di Artena. A conferire la cittadinanza onoraria al francescano, ultimo parroco francescano di Santa Maria del Gesù, è stato il Consiglio comunale di questa mattina all’unanimità dei presenti.
Padre Salvatore è arrivato ad Artena, nel Convento francescano, nel 2009. Da allora ha fatto tanto per la comunità artenese e per la comunità cristiana. È stato prima parroco di Santa Croce e vice parroco di S. Maria del Gesù, e poi parroco della stessa Chiesa del Convento finché l’Ordine Francescano non ha deciso di abbandonare Artena.
Nella sua azione pastorale in questi anni ha ravvivato lo spirito cristiano e francescano con una forte azione sociale in tutti gli ambiti del suo agire. Grazie a lui (e spesso a sue spese) sono stati effettuati diversi lavori di ristrutturazione di alcune parti del Convento, che sono state impiegate a fini sociali. Ulteriori interventi sono stati fatti a S. Croce. Anche l’associazionismo artenese deve molto a P. Salvatore, che ha trovato in lui una forza propulsiva e stimolante. Per dirla con le parole del parrocchiano Loris Talone (e Consigliere comunale), P. Salvatore è stato “uomo sempre disponibile al diaologo che ha animato la nostra comunità e che con grande umiltà si è messo a disposizione del paese”.
Prima della decisione dell’Ordine di abbandonare Artena, P. Salvatore ha fortemente lottato per continuare la sua azione pastorale nella città. Poi è stato mandato prima a Latina e poco dopo, ormai ultrasettantenne, in un paesino vicino Teramo, dove oggi opera al fianco della popolazione colpita dall’ultimo sisma.
Durante il Consiglio è stato presente anche il Vescovo Vincenzo Apicella, della Diocesi di Velletri-Segni, che ha riconosciuto la positiva azione di P. Salvatore, ricordando anche come “lo spostamento da Artena è stata unilaterale del suo Ordine”.
Oggi la cittadinanza onoraria è stata conferita, per dirla con le parole del Sindaco, “alla persona e” metaforicamente “ai sacerdoti francescani che ci hanno accompagnato con umiltà e fratellanza negli ultimi anni”.