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Parte dei fondi del ministero dell’Interno sono sfumati: lo ha affermato Domenico Pecorari
di Giorgia Gentili
Niente più fondi per la messa in sicurezza di contrada Selvatico. Quello che per mesi è stata un’ipotesi che più volte abbiamo segnalato, pare sia diventata la triste realtà. Due milioni e mezzo di fondi erano stati assegnati al comune di Artena dal Ministero dell’Interno per il Selvatico e altre contrade. Ora non ci sarebbero più. A dirlo è stato il consigliere comunale Domenica Pecorari durante l’assemblea pubblica del 18 marzo. Una notizia che non piacerà agli elettori di Artena Rinasce è arrivata anche da Carlo Scaccia: “La fungaia è andata a San Cesareo”.
Le due affermazioni sono state fatte nell’ambito di interventi più ampli. Tra i due consiglieri il primo a prendere la parola è stato Scaccia. Poi è seguito il comizio di Pecorari.
“Il commissario prefettizio – ha affermato Carlo Scaccia – ha da sempre considerato consiglieri di maggioranza e di minoranza alla pari. Non c’erano consiglieri più o meno importanti. Potevamo collaborare e questo sarebbe significato avere senso di responsabilità verso il nostro paese. Dalla minoranza, invece, abbiamo avuto solamente insulti. Ci hanno invitato a dimetterci, hanno sventolato i nostri nomi e cognomi in piazza, definendoci in ogni modo”.
“Si parla tanto del bilancio. Alcuni dicono che non lo abbiamo mai letto, ma la verità – ha affermato Scaccia – è che noi lo abbiamo largamente visionato e la situazione è quella che è perché il comune di Artena ha 9 milioni di credito da riscuotere. Durante la pandemia, abbiamo bloccato le tasse nel nostro paese. Ci abbiamo messo la faccia e il cuore per aiutare i cittadini e non mandare il paese in dissesto”.
Poi, il consigliere ha iniziato ad affrontare altre questioni: “Vi ricordate la fungaia? Era stata proposta dalle amministrazioni precedenti, ma noi abbiamo realizzato il progetto. Ci hanno sporto denuncia e il nostro progetto è finito a San Cesareo. Non potremo avere una fungaia ad Artena. Gli anni della nostra amministrazione sono stati un susseguirsi di denunce: abbiamo dovuto coinvolgere gli avvocati e tirare fuori soldi di tasca nostra” ha proseguito il consigliere, per poi passare a parlare del consultorio e della raccolta dei rifiuti porta a porta.
Dopodiché, è intervenuto il consigliere Domenico Pecorari che dopo due anni è tornato a parlare in pubblico. “In questi anni di assessorato – ha dichiarato Pecorari -, le opere realizzate sono state molte, al contrario di ciò che alcuni dicono. Con le mie deleghe ho vissuto ampiamente il comune e mi sono sempre messo a disposizione dei cittadini. Abbiamo rifatto tutta contrada Maiotini, per non parlare di Via Valle dell’Oste; avevamo avviato i lavori su Piana della Civita. Ora quei lavori si sono fermati e dovremo capirne il motivo. Abbiamo portato a termine opere di manutenzione avviate da amministrazioni precedenti e abbiamo preso diversi finanziamenti per realizzarne altre. Purtroppo, sono stati persi alcuni finanziamenti, come quello per il dissesto idrogeologico della contrada Selvatico” ha spiegato Pecorari.
Il consigliere ha proseguito parlano degli gli interventi al Colubro, del rifacimento delle strade provinciali e di Macere. “Il progetto di rifacimento delle strade comprendeva anche Viale dello Sport, però su quel tratto di strada non ci sono stati interventi e bisognerà capirne il motivo” ha detto il consigliere riferendosi forse a una variazione in corso d’opera che ha fatto arrabbiare i residenti di Macere.
Proprio riguardo ai lavori che non sono stati conclusi e a quelli non ancora avviati, Pecorari ha affermato: “Non avendo più avuto un rapporto costante con l’Acea ci sono stati degli intoppi. Dal momento in cui rientrerò in ufficio riprenderò in mano le carte e cercheremo di capire come poter agire per sbloccare i lavori”.