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C’è un declino nella celebrazione pubblica delle ricorrenze storiche della nostra società ad Artena. O almeno quelle che si sono susseguite in queste due settimane.
Il 25 aprile è stato celebrato a livello nazionale con tante polemiche e divisioni. Con cortei separati, liti e proteste.
Ad Artena niente di tutto ciò: a commemorare come ogni anno Federico Ciafrei, artenese ucciso dai fascisti, ci ha pensato l’Arci Montefortino ’93 con una cerimonia davanti alla targa nel centro storico e poi con un concerto nella sede sociale.
I “pubblici poteri” nell’occasione non si sono mossi se non con un manifesto. Iniziativa lievemente più intensa si è avuta in occasione del Primo Maggio. Durante la giornata il Comune di Artena nella persona di Guido Vitelli ha depositato una corona d’alloro ai piedi del monumento ai caduti. La partecipazione delle autorità è stata bassissima e della cerimonia si è saputo ben poco.
Eppure Artena ha una lunga storia di lavoro e di resistenza. Ma anche di presenza delle sinistre che, in un modo o nell’altro, con un accordo o con l’altro, sono state determinanti nel governo della città. Ciò malgrado, la festa dei lavoratori sembra essere passata di moda anche ad Artena, almeno per quest’anno. Forse perché il lavoro ormai è un miraggio e non c’è molto da festeggiare?
Rimane da ringraziare Guido Vitelli che la mattina del Primo Maggio per una volta ha fatto le veci della comunità. Ricordando l’importanza del lavoro su cui è fondata la nostra Repubblica.