Segui La Nuova Tribuna su Telegram (clicca qui e iscriviti al canale) o su WhatsApp (clicca qui e registrati)
Al 31 agosto il Comune di Artena ha incassato dalle bollette poco più della metà di quanto pagato per il servizio di igiene urbana. Angelini: “Chi non ce la fa a pagare venga negli uffici comunali e sarà accolto e protetto, gli altri devono sapere che è loro dovere civico pagare perché il Comune non è la banca dei cittadini”
I numeri presentati sabato scorso dall’Amministrazione comunale sono rilevanti e testimoniano che non sono più gli “evasori” il problema del Comune ma coloro che pur ricevendo la bolletta della Tari non la pagano. Negli ultimi anni, infatti, sono stati inviati molti accertamenti e il Comune ha iscritto a ruolo molte utenze che prima non c’erano. A queste ultime, che non risultavano a ruolo o che dichiaravano superfici diverse da quelle reali, è stato chiesto il conto della Tari non pagata dal 2012 ad oggi: un totale di 1,5 milioni di euro che il CEP spa sta recuperando.
Iscritti a ruolo gli ex evasori, oggi il problema è un altro. Chi riceve le bollette e non paga le paga (specialmente la Tari) sta mettendo in crisi il Comune. Secondo i dati divulgati dal Cep e dall’Ufficio Tributi sabato scorso (clicca qui per leggerli), il Comune di Artena al 31 agosto 2019 ha incassato dalle bollette il 52% di quanto pagato per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. A fronte di una spesa di 1,588 milioni di euro per il pagamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, il Comune ha incassato 839 mila euro di bollette Tari, dovendo così anticipare 749 mila euro. Ciò ha comportato fino ad ora (come ha dichiarato la responsabile dell’Uff. Tributi Antonella Iannucci) “difficoltà a far fronte ai pagamenti delle ditte che forniscono servizi al Comune”.
Se il rapporto tra l’incassato e lo speso al 31 agosto è pari al 52%, calcolare la percentuale di riscossione è più difficile perché le rate previste dal regolamento sulla Tari sono 4: la terza è scaduta il 30 settembre e la quarta scade il 30 novembre. Come dice la slide, dalle prime due rate il Comune ha incassato 839 mila euro su 1,3 milioni di euro (la metà del totale annuo). Dunque vuol dire che la percentuale di riscossione è intorno al 63%. Se dovesse rimanere tale, alla fine dell’anno al Comune mancheranno circa 950 mila euro. Un mancato incasso che metterà (ma lo sta già facendo) a dura prova tutti i servizi pubblici erogati dell’ente locale. Perché è vero che il Cep provvederà a recuperare le somme non pagate ma è anche vero che, in attesa di incassare, i servizi devono essere pagati.
Angelini: “Il Comune non è la banca dei cittadini”
Il Sindaco Angelini ha usato il “bastone e la carota” con chi non paga. “Chi non ce la fa a pagare – ha dichiarato Felicetto Angelini – si presenti negli uffici comunali e sarà accolto e protetto ma chi ce la fa deve sapere che pagare le tasse è un dovere civico“. Il Primo Cittadino è andato anche oltre, evocando anche il blocco della macchina.
“Se qualcuno pensa di continuare a fare come negli ultimi 30-40 anni si sbaglia. C’è una fascia di popolazione che non paga la Tari a prescindere dall’importo della bolletta – ha dichiarato Angelini – ma se prima chi non pagava lo faceva convinto che non avrebbe avuto problemi ora non è più così. Ora c’è il Cep, che è un consorzio di Comuni, e nel giro di un paio d’anni chi non paga si vedrà bloccata la macchina“.
“Il Comune non è la banca dei cittadini – ha aggiunto il Sindaco – e non è giusto che l’ente abbia dovuto anticipare i soldi togliendoli ad altri servizi. Anche perché se non si paga la Tari ogni quattro anni il Comune è costretto a fare una transazione. Da parte nostra stiamo facendo di tutto, anche rateizzando gli importi, affinché i cittadini paghino”.
Talone: “Siamo riusciti a censire il 95% del territorio. Chi non paga fa un danno alla collettività e alle generazioni future”
“Quando ci siamo insediati – ha ricordato il vice sindaco Loris Talone – mancava la toponomastica e un vero censimento delle unita abitative. Il lavoro che abbiamo fatto è durato tre anni e siamo riusciti a censire il 95% di un territorio che è molto grande. Le difficoltà sul restante 5% riguardano quelle abitazioni date in comodato o senza registrare gli affitti: in quei casi è quasi impossibile capire quante persone abitano quelle case. Quel lavoro ha già portato i suoi frutti con la riduzione Tari, dimostrazione che le tasse si possono abbassare. Se però gli utenti censiti non pagano, il mancato pagamento si riversa su chi già paga“.
“Oggi il problema più grande ce l’abbiamo sulla Tari – ha proseguito Talone – e infatti spesso vediamo focolai accesi sul territorio o rifiuti abbandonati, contro i quali abbiamo messo in campo i Vigili Urbani, le fototrappole e un numero per inviare segnalazioni ma è difficile trovarsi al momento giusto al posto giusto in un territorio così grande”.
“Con gli uffici e il Cep stiamo lavorando in modo puntuale all’emissione delle bollette e al recupero dei crediti: comprendendo la situazione critica – ha concluso Loris Talone – stiamo applicando anche piani di rientro e dilazioni. Gli uffici sono a disposizione di chi ne ha bisogno tutti i giorni per trovare una soluzione. L’importante è pagare perché oggi chi non paga fa un danno al vicino, alla collettività e alle generazioni future“.