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Con il CED della Regione Lazio in difficoltà anche l’anagrafe canina regione è inaccessibile
Il blackout informatico del CED regionale lascia ancora offline l’anagrafe canina. Quello che Zingaretti ha definito un attacco hacker al centro elaborazione dati della Regione sta creando problemi a canili, allevamenti, servizi veterinari e vacanzieri. Come racconta Il Messaggero Metropoli in edicola, senza l’anagrafe infatti non si possono registrare i passaggi di proprietà né è possibile identificare i cani smarriti, perché non si può collegare il microchip alla banca dati regionale. Pure gli allevatori hanno problemi: senza la registrazione, infatti, non si può ottenere il pedigree dei cuccioli di razza.
Gli uffici veterinari della Asl di Colleferro che devono accedere all’anagrafe canina hanno sospeso gli appuntamenti e ci va in vacanza all’estero ha un problema in più. Non si possono ottenere infatti i passaporti canini. Poi c’è il problema degli allevamenti. “In questa situazione – racconta Lorenzo Piazzai, veterinario con studio a Zagarolo – gli allevatori sono molto arrabbiati perché non possiamo dare il numero di chip alle cucciolate di razza, che quindi non possono ottenere il pedigree, per il quale ci sono tempi precisi di iscrizione. Né si possono completare i passaggi di proprietà che seguono le vendite”.
Così, mentre diversi servizi del sito regione.lazio.it sono stati ripristinati, c’è ancora chi è nel limbo. Si tratta dei cuccioli che aspettano il loro microchip, dei cani smarriti in attesa di essere ritrovato dai padroni e i nuovi cani entrati nei canili che devono essere microchippati. Anche loro incrociano le zampe sperando nel ritorno dell’anagrafe canina.
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