Colleferro, il sorriso di Willy in un murale. “Arte e cultura antidoti contro la violenza”

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Il murale di Lucamaleonte raffigura il sorriso di Willy. È stato inaugurato a Colleferro dall’A.S. Roma, dall’assessore Massimiliano Valeriani e dal Sindaco Pierluigi Sanna

Il sorriso di Willy rimarrà “stampato” su Colleferro grazie a un murale di Lucamaleonte. L’opera è stata inaugurata stamattina dalla A.S. Roma, di cui Willy era tifoso, dal sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, dal Commissario straordinario dell’Ater, Giuseppe Zaccariello, e dall’assessore alle Politiche abitative della Regione Lazio, Massimiliano Valeriani. Insieme a loro c’era la sorella di Willy Monteiro Duarte, Milena.

L’autore è l’artista romano Lucamaleonte (si tratto di un nome d’arte). Lo stesso autore ha anche realizzato, tra gli altri, il murale dedicato a Francesco Totti a Porta Metronia e di quello in memoria di Gigi Proietti, realizzato al Tufello.

A Colleferro il murale dedicato a Willy si trova su un palazzo dell’Ater provincia di Roma, l’azienda regionale che si occupa di case popolari. Il sorriso di Willy può essere ammirato in via Colle Bracchi 1. Per inaugurarlo si sono riuniti nel piazzale dell’Ater tutti gli amministratori comunali di Colleferro, di maggioranza e di opposizione, insieme alle forze dell’ordine e a molti cittadini.

“Arte, conoscenza e cultura sono antidoti alla violenza”

“L’arte, la conoscenza, la cultura, il sapere, la scuola – ha dichiarato il sindaco Pierluigi Sanna – sono i più grandi antidoti alla violenza, all’intolleranza, alla discriminazione di ogni tipo e di ogni genere. Le tante presenze di questa mattina – ha aggiunto Sanna – testimoniano il fatto che il sacrificio di Willy non è stato dimenticato ed è nel cuore e nella mente di tantissimi di noi. Willy è un esempio molto forte per la nostra generazione”.

A Willy intitolata la scuola di tifo dell’A.S. Roma

“È importantissimo dire che la Roma già da sette anni svolge attività nelle scuole contro il bullismo e contro ogni forma di prepotenza – ha detto Francesco Pastorella, dirigente dell’AS Roma – e ci è venuto naturale intestare la nostra scuola di tifo a Willy Monteiro”. Riferendosi poi al murale Pastorella ha affermato: “È una testimonianza della nostra volontà di mettere a disposizione la nostra influenza nei giovani per non fare passi indietro. Di fronte a questi casi e a queste prepotenze non possiamo indietreggiare, dobbiamo essere presenti e uniti con le istituzioni e i giovani e andare avanti”.

“L’immagine di Willu ci aiuterà a diventare un po’ tutti migliori”

“A volte le istituzioni hanno il dovere di fare cose semplici – ha detto l’assessore regionale Massimiliano Valeriani – ma con un fortissimo valore simbolico. A cinque mesi da quell’evento che ha colpito tutto paese, ci è sembrato giusto provare a fare un esperimento civile. Abbiamo raccolto la disponibilità dell’A.S. Roma, che ringrazio, e abbiamo voluto onorare il ricordo di un ragazzo meraviglioso – ha aggiunto Valeriani – che ha donato la propria vita perché non si è voltato dall’altra parte, perché ha voluto dimostrare che l’indifferenza non è un valore ma un peccato. L’immagine di Willy starà qui a ricordarci un cittadino importante per questa comunità e cosa ha rappresentato per tutti noi. Forse l’immagine di Willy ci aiuterà a diventare un po’ tutti migliori”.

“Dal dolore collettivo può nascere il riscatto culturale e sociale di un’intera città”

Alla cerimonia hanno partecipato le autorità civili e militari cittadine. Anche la Consigliera regionale Eleonora Mattia ha presenziato all’evento. L’esponente del Pd ha presentato in Consiglio regionale alcuni emendamenti, approvati, che porteranno ad intitolare a Willy una piazza di Colleferro e ad organizzare un premio a lui dedicato nelle scuole superiori del Lazio.

“Abbiamo voluto rendere omaggio al giovane brutalmente ucciso lo scorso settembre nella città – ha dichiarato la Mattia – con l’impegno di continuare a trasformare la tragedia in occasione di riflessione e crescita per tutta la comunità e soprattutto per le giovani e i giovani del territorio. Dal dolore collettivo – ha aggiunto – può nascere il riscatto culturale e sociale di un’intera città. L’augurio è che il sacrificio e l’esempio di coraggio e lealtà non siano vani”.

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