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I Rover sono impegnati nel percorso che va dal Sacro Speco di Subiaco al monastero di Montecassino
L’estate è la stagione dei campi scout. Delle tende, dei fuochi di bivacco, dei grandi giochi, delle avventure e delle esperienze che formano il carattere. Dopo i campi delle fasce d’età più piccole (i Lupetti di 8-11 anni e gli Esploratori 12-15 anni) del Gruppo di Artena, da qualche giorno sono partiti anche i più grandi per un’esperienza che lascia il segno.
I Rover (gli scout tra i 16 e i 20 anni) di Artena e Segni stanno percorrendo, con passo rapido, la Valle dell’Aniene passando tra borghi medievali, vallate mozzafiato e sacre leccete, sui passi compiuti millecinquecento anni fa da San Benedetto da Norcia. Sono partiti qualche giorno fa dal Sacro Speco (anche detto Monastero di San Benedetto), luogo culla della cristianità e vero gioiello dell’arte sacra italiana. Lì per tre anni, poco prima del 500 d.C., San Benedetto visse in una grotta (appunto lo “speco” intorno a cui è stato poi eretto il monastero benedettino) prima di fondare il monastero di Santa Scolastica e poi tutti gli altri monasteri della Valle dell’Aniene fino a quello più famoso di Montecassino.
Da Subiaco il percorso di 17 km ha portato i giovani scout lungo l’Aniene per risalire poi verso Trevi nel Lazio, bel borgo medievale del frusinate, posto all’interno del Parco dei Monti Simbruini, antico feudo dei Caetani e la cui cattedrale (Santa Maria Assunta) risale al 1200 d.C.. Dopo una notte di riposo, la strada è proseguita per altri 21 km, zaini in spalla, verso gli Ernici, passando per Guarcino, Vico nel Lazio e quindi Collepardo, noto per la bellissima Certosa di Trisulti, per le grotte e per il panorama mozzafiato.
La strada non finisce qui, prosegue per altre tre tappe che saranno raggiunge nei prossimi tre giorni: da Casamari oggi raggiungeranno Arpino passando per Isola Liri; domani da Arpino raggiungeranno Roccasecca e, il giorno dopo, la meta finale sarà Montecassino: il più famoso dei monasteri fondati dal monaco poi divenuto patrono d’Europa per l’impulso dato in tutto il continente alla fondazione di comunità di monaci aderenti alla sua “Regola”.
E così mentre un passo dopo l’altro gli scout artenesi e segnini si avvicinano alla meta lungo il cammino benedettino, le asperità del terreno, le difficoltà del percorso, i volti e le storie umane che si incrociano lungo il cammino unite all’intensa esperienza della vita comunitaria segnano il carattere dei ragazzi. Momenti di impegno personale e di avventura che solo lo scoutismo riesce ancora a dare.