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Interessanti spunti dal convegno di “Prodotti e Sapori dei Monti Lepini”
I Monti Lepini hanno ampi margini di miglioramento della redditività dell’economia del marrone e, forse, ne hanno preso atto. A offrire dati sulla salute dei castagni e nuove prospettive all’economia del marrone sono stati i tecnici intervenuti il 1° settembre al convegno organizzato dalla XVIII Comunità Montana dei Monti Lepini nell’ambito della manifestazione “Prodotti e Sapori dei Monti Lepini”. Un convegno introdotto e moderato dal presidente dell’Ente Montano, Fabrizio Di Paola, a cui hanno partecipato anche i vertici della “Città del Castagno”, Ivo Poli e Fulvio Viesi, e membri della cooperativa del marrone segnino.
Contro il cinipide la lotta biologica ha avuto successo
“Il problema del cinipide è ormai quasi superato”. Ad affermarlo non è stata una persona qualunque ma l’agronomo Alberto Manzo del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Secondo le rilevazioni fatte il Torymus synensis avrebbe preso il sopravvento sull’insetto cinese parassita delle galle del castagno. Alcuni campionamenti testimonierebbero infatti come la presenza del Torymus sia prevalente. Ciò comporterebbe quindi una riduzione della presenza del cinipide. L’insetto cinese non è stato però l’unico a fare danni: nei casi in cui i proprietari sono intervenuti in modo diverso avrebbero creato problemi collaterali alle piante che ora, indebolite, dovranno faticare ancora a riprendersi.
L’economia del marrone può rendere tutto l’anno: ecco come
Oggi la redditività dei marroneti è limitata soltanto ai mesi di raccolta. La proprietà è particolarmente frammentata e l’economia si basa principalmente sull’attività di raccolta da parte dei privati e di rivendita. Cosa si può fare per aumentare la redditività?
In proposito, particolarmente fecondo è stato l’intervento dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale “Città del Castagno”. L’associazione ha portato la sua esperienza con esempi concreti. In altri territori, infatti, non ci si limita a raccogliere e rivendere: il prodotto viene anche trasformato, aumentando di valore. Con i marroni si fanno così marmellate, liquori e altri preparati. La trasformazione comporta sì un aumento dei costi di produzione ma anche un aumento del prezzo di vendita, con un maggior margine di guadagno e quindi una capacità maggiore di produrre profitti e distribuire reddito.
La speranza è che l’esempio sia di stimolo e foriero di innovazione per gli attori che muovono le leve economiche del settore.
Per ora le testimonianze della Città del Castagno hanno convito il presidente della Comunità Montana, Di Paola, rimasto soddisfatto dell’iniziativa. “L’idea di rilanciare il territorio tramite la valorizzazione dell’economia del marrone – ha commentato Di Paola – è interessante e va senza dubbio accolta”.