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A Colleferro e Carpineto Romano secondo il Tar del Lazio i centri estetici non devono chiudere come invece apparso sulle slide dei Comuni. Confestetica chiede il rispetto della sentenza del Tar. Ecco l’intervento dei rappresentanti degli estetisti
di Confestetica
Numerose estetiste ci hanno segnalato che in diversi Comuni, su tutto il territorio nazionale, alcuni sindaci, assessori e comandanti della Polizia Municipale, stanno intralciando le aperture dei centri estetici nelle c.d. zone rosse, adducendo personali interpretazioni, che nulla hanno a che vedere con il rispetto della legge e della Sentenza del TAR del Lazio – Sez. Prima n. 1862/2021, pubblicata il 16 febbraio 2021.
Detta sentenza dichiara immediatamente nullo il Dpcm del 14 gennaio 2021 nella parte in cui esclude le estetiste dai ‘servizi alla persona’ erogabili in zona rossa. Ciò significa chiaramente, senza interpretazione personale alcuna, che i centri estetici nelle c.d. zone rosse possono rimanere aperti così come i barbieri e i parrucchieri.
Con decorrenza immediata, anche nei comuni entrati in zona rossa successivamente alla data della sentenza del 16 febbraio u.s., quali territori caratterizzati da uno scenario -contagio covid- di massima gravità e da un livello di rischio alto, c.d. zona rossa, i centri estetici possono prestare i propri servizi alla persona e devono poter aprire il proprio centro estetico senza nessun ostacolo o eccesso di potere discrezionale da parte delle autorità locali.
Portiamo ad esempio la Regione Lazio, con l’Ordinanza del Presidente della Regione Lazio del 20 febbraio 2021, n. Z00003 che ha fatto diventare zona rossa i Comuni di Colleferro e Carpineto Romano, a decorrere dalle ore 1:00 del 21 febbraio 2021 e per i 14 giorni successivi.
In tale ordinanza si legge alla lettera “l) sono sospese le attività inerenti servizi alla persona, diverse da quelle individuate nell’allegato 24 al DPCM 14 gennaio 2021”.
La Regione Lazio, praticamente, si è dimenticata di inserire l’effetto della Sentenza del TAR del Lazio – Sez. Prima n. 1862/2021, pubblicata il 16 febbraio 2021, che annulla il DPCM del 14 gennaio, proprio nella parte che non includeva i centri estetici nell’allegato 24.
Questa dimenticanza ha portato come conseguenza inevitabile la confusione in questi due comuni laziali, i quali stanno riferendo alle nostre estetiste che i centri estetici saranno chiusi per effetto dell’ordinanza della Regione del 21 febbraio 2021.
Confestetica ha comunicato tempestivamente anche all’ANCI gli effetti immediati di questa sentenza, quindi ci troviamo davanti ad un’ennesima distrazione della P.A. a danno delle estetiste, che restano chiuse per la inattività di qualcuno.
Confestetica si augura che il presidente della Regione Lazio, Zingaretti, possa tempestivamente porre rimedio a tale dimenticanza che sta causando notevoli disagi alle estetiste.