I Prìncipi, la natura e l’acqua calda
Tutti stupiti dei casi positivi al coronavirus di questi tempi? Ieri sono stati trovati quasi duecentomila contagiati e attualmente ne abbiamo 1,8 milioni. Un anno fa (leggi qui i dati) se ne trovarono solo 17 mila. La differenza è che un anno fa si fecero 140 mila tamponi, ieri 1,2 milioni.
Proprio ieri l’Ansa ha pubblicato che ogni giorno nel mondo ci sono due milioni di nuovi contagi. In Italia ne troviamo addirittura un decimo. Perché? Un anno fa si facevano i tracciamenti dei positivi con i molecolari. Quest’anno, tra green pass per lavorare e cene di Natale, tutti – a volte anche i vaccinati che non si fidano – fanno i tamponi in farmacia o fai da te (anche a ripetizione).
Quest’ennesima ondata è la scoperta dell’acqua calda perché già ad ottobre 2020 era stato stimato che il numero di Italiani contagiati in quel tempo superava i sei milioni. Con il virus che è continuato a circolare e che contagia anche chi è già guarito, è quasi ovvio che più test si facciano e più positivi si trovino.
La natura
Solo un ministro della speranza poteva pensare di aver sconfitto la pandemia in cinque mesi, tanto da farci un libro. La Spagnola durò tre anni: i contagiati morirono o svilupparono anticorpi duraturi. Il covid uccide molto meno, cambia molto di più e può contagiare più volte le stesse persone guarite. Può durare di meno della Spagnola?
Tra l’altro l’OMS ha affermato che a forza di dosi di richiamo la pandemia potrebbe prolungarsi (leggi qui la notizia) e non è un caso che in Inghilterra il Governo si aspetti che vada avanti altri sei anni. Da noi invece c’è chi pensa di poterla arginare a colpi di decreti, restrizioni e chiusure. Ma i dati ufficiali dell’OMS dicono altro.
Gli andamenti dell’epidemia in Italia, Svezia e Regno Unito sono praticamente simili. L’unica eccezione la fa l’Inghilterra (linea rossa), che l’anno scorso ha concentrato morti e contagi in un breve lasso di tempo, mentre l’Italia (linea blu) li ha “spalmati” su un periodo più ampio. La Svezia ha avuto in percentuale meno casi e meno morti dell’Italia, nonostante abbia tenuto tutto aperto.
La verità è che la natura matrigna ci sta sbattendo in faccia la sua forza, dissolvendo l’illusione di poter controllare il mondo con la scienza e la tecnologica, ricordandoci la Teoria delle Catastrofi. È un po’ come se fossimo in una tempesta o avessimo a che fare con un terremoto. Possiamo costruire ombrelli, ricoveri, case antisismiche, barche e reti di sostegno per sopravvivere ma l’esito non lo decidiamo noi. Possiamo solo attendere che passi la tempesta, comportandoci con ragionevolezza, facendo le scelte più caute e vaccinandoci secondo coscienza. Malgrado ciò c’è chi pensa di avere il boccino in mano.
I Prìncipi
“Molte famiglie perderanno i loro cari” disse nell’inverno 2020 il premier inglese Boris Johnson. Il duo Conte-Speranza ci disse invece “andrà tutto bene”, pensando di far fronte al mare pandemico con i DPCM. Sull’esempio di Conte, sul territorio è tornato lo spirito dei Prìncipi medievali, ognuno dei quali si illude, con colpi di genio, di poter gestire popolo e pandemia con editti e ordinanze. Alla fine lo Stato italiano si è rivelato il solito paternalista illiberale, come il Leviatano di Thomas Hobbes.
Unici al mondo, siamo arrivati all’obbligo di inoculazioni semestrali per tutti, da applicare con restrizioni, coercizioni e privazione del lavoro anche ai guariti, ai mono-vaccinati e ai bi-vaccinati che non si metteranno “in regola”. Nel mondo globalizzato ci sono quasi 4 miliardi di persone senza vaccini (e in Africa anche senza ospedali) da cui nascono le varianti ma qui si dà la colpa ai pochi no vax rimasti e ci si ostina a voler vaccinare con tre dosi anche bambini e giovani.
Qui, dopo due anni di pandemia, si vieta di usare l’autobus per andare a scuola agli studenti che non hanno il super green pass. Si escludono dai centri ricreativi i ragazzini sopra i 12 anni che non hanno completato il ciclo di vaccinazione. Si impone il divieto di consumare cibi e bevande al tavolo all’aperto o il caffè al banco a chi non ha la super tessera verde.
Si impone una gabella di 100 euro e la messa alla gogna a quei pensionati, parzialmente vaccinati o non vaccinati, che non frequentano già nessuno e se ne stanno a casa. Si defraudano alcuni grandi elettori del diritto di voto nell’elezione del Capo dello Stato con la scusa della necessità del super green pass. Non sono questi provvedimenti arbitrari, come quelli di un Principe medievale o di governi illiberali?
Il caso più surreale
Tra tutti, il caso più surreale è quello di Novak (Nole) Djokovic, campione mondiale di uno sport che si gioca notoriamente da soli e in ampi spazi all’aperto. Il tennista serbo è diventato un totem da abbattere. Prima le autorità australiane, secondo le regole di quell’isola, gli hanno concesso l’esenzione medica dalla vaccinazione per partecipare agli Open d’Australia. Poi è montato un tale putiferio che il governo australiano l’ha fatto arrestare e di fatto si è rimangiato l’esenzione rilasciata dai suoi stessi medici.
Ora si scopre che Nole aveva dato alle autorità australiane i documenti sulla sua recente positività al coronavirus. Quando è entrato in Australia aveva quindi un super green pass, di cui le autorità australiane non potevano non essere a conoscenza. Ma mediaticamente andava abbattuto. E infatti il governo australiano ha già detto che, guarigione o no, lo rimanderà a casa. Anche se l’obbligo vaccinale per uno sport come il tennis fa ridere. Non è follia tutto ciò?
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