Sì, è vero! In questo giorno avremmo dovuto festeggiare la liberazione dal nazifascismo. Ma se avessimo, invece, festeggiato l’esserci tolti di dosso i componenti di questo governo di dilettanti allo sbaraglio che stanno portando i cittadini allo sfascio? Sarebbe stato proprio un giorno…da incorniciare, da festeggiare con tanto di bollicine. Italiane, certo! E pochi giorni fa eravamo veramente a un passo.
Uno spettacolo indegno, vergognoso e offensivo non solo per coloro che li hanno votato ma per tutti gli italiani. Una maggioranza sul piede di guerra, l’uno contro l’altro armati l’altra sera a Palazzo Chigi. Un direttore di giornale, tra il faceto e il serio – più il secondo – ha fatto notare che il giorno della vera liberazione dovrebbe essere celebrato il 18 aprile, quando avvennero le “prime elezioni post costituzione repubblicana” che consentirono agli italiani di scongiurare il rischio della prese di potere dei socialisti e dei comunisti.
Ma torniamo a noi, al “fattaccio” di Palazzo Chigi. A parte la festa del 25 aprile – chi vi ha partecipato e chi no -, l’Italia ha bisogno di tanto, di tutto meno che delle risse verbali e degli odi fra i due vicepremier (saranno veri, saranno falsi?), l’uno e l’altro in difesa della poltrona e…di loro stessi invece di pensare all’Italia che affonda. E manca il salvagente! Non dimentichiamoci peraltro che, tanto per intorbidire l’acqua di governo già impura di per sé, ci si mette parte della magistratura “interventista”. La famosa “macchina del fango” è sempre attiva, in funzione e pronta a rimestare nel torbido in piena campagna elettorale per destabilizzare il sistema. Tanto per restare in clima di ricorrenze storiche, la farsa dei gialloverdi avvenuta alcuni giorni fa nel Consiglio dei ministri ricorda tanto, ahimè , l’8 settembre. Altro che 25 aprile!!