L’è tutto da rifare

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Così avrebbe detto il grande Ginone, Gino Bartali. L’ONU? A parte le malefatte di alcuni suoi alti rappresentanti e dipendente implicati in faccende pochissimo chiare (violenze, spese folli, rimborsi spese oscure, costi stratosferici della stessa Organizzazione e comportamenti sospetti da parte della presidente dell’Alto commissario per i rifugiati nei confronti dell’Italia), ora l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), una delle inefficienti diramazioni dell’ONU, con i suoi cervelloni ha approntato una crociata contro il made in Italy: il nostro parmigiano (grana o reggiano o trentino o altri) lo ha messo nel mirino paragonandolo al fumo di sigaretta (presto vedremo impresso sulla sua crosta la dicitura Può nuocere gravemente alla salute?).

E come il parmigiano l’assurda crociata vuole combattere e mettere al bando tutti i cibi grassi e saporiti quali il Prosciutto di Parma o di San Daniele o altri, l’Olio extravergine di oliva, la pizza e la pasta. Insomma, i prodotti per eccellenza della nostra dieta mediterranea riconosciuta da scienziati di tutto il mondo come gli alimenti TOP per una dieta equilibrata, salutare ed economica. Alcune delle eccellenze culinarie, i nostri gioielli del made in Italy finiranno, così, sotto accusa perché contribuirebbero all’insorgenza di malattie come il diabete, il cancro e l’infarto.

I parrucconi dell’OMS, però, pare vogliano promuovere la bibita di Atlanta, la Coca Cola, purché sia light o zero, cioè quella che non possiamo utilizzare come discrostante perché il suo effetto sarebbe pressoché inutile. E chiaramente un ennesimo attacco ai nostri prodotti d’eccellenza, consumati e premiati in tutto il mondo. Ma i prodotti chimici che affollano gli scaffali dei supermercati americani (per esempio il burro di arachide, le varie salse di pomodoro e non ecc. ecc.), probabilmente ricchi di additivi e conservanti vari per l’OMS non sono nocivi alla salute. Siamo insomma sotto attacco alimentare e vogliono questi cervelloni ridimensionare e boicottare i nostri prodotti di eccellenza, creando un grande danno d’immagine al made in Italy. Noi, intanto, resisteremo, resisteremo, resisteremo!

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