Segui La Nuova Tribuna su Telegram (clicca qui e iscriviti al canale) o su WhatsApp (clicca qui e registrati)
1917 Stelle: 4,5 su 5 Genere: Guerra, Biografico Durata: 119 minuti Cinema: Colleferro
6 aprile, 1917, prima guerra mondiale. Black e Schofield sono due giovani caporali britannici. I due ricevono un ordine dal generale: attraversare da soli le linee nemiche per consegnare un importante messaggio al colonnello Mackenzie. Questo messaggio potrebbe salvare tutti i soldati di Mackenzie, visto che vi è scritto l’ordine di non attaccare le linee nemiche, per non cadere nella fatale trappola dei tedeschi.
Il tempo stringe, ai due non resta che affrontare alla svelta la folle impresa, da soli, terrorizzati e con il fucile in mano.
La regia è di Sam Mendes (American Beauty, Skyfall) il regista scrive anche la sceneggiatura attraverso dei racconti di suo nonno. Il film ha subito suscitato grande interesse per come è stato girato: praticamente è un intero piano sequenza, ad eccezione di uno stacco. Il piano sequenza continuo devasta l’anima e fa strabuzzare gli occhi. La camera danza tra le trincee, segue i due protagonisti mentre corrono nei campi di battaglia, fa intravedere animali morti e molto altro. Un cazzotto allo stomaco dopo l’altro, sempre in bilico tra grazia cinematografica e l’orrore della guerra. Quando la camera segue i due nelle trincee si intravedono per pochi secondi centinaia e centinai di soldati, quando l’azione accelera entrano nello schermo senza preavviso pallottole, areoplani e bombe.
I due corrono verso la missione lasciando dietro di sé piccoli pezzi d’orrore, sfondi devastanti che lo spettatore non smette di guardare, d’altronde Mendes permette allo spettatore di intravedere grandi spazi e di osservare ciò che vuole. Quando l’immagine si ferma si concentra sulla sofferenza dell’individuo, oppure su qualche animale senza vita, che non lascia speranze e non fa altro indurre altra negatività ai personaggi e agli spettatori, li lascia senza parole.
Più il film va avanti e più si rimane stupiti da ciò che stiamo guardando, gli spazi si ampliano, il numero di comparse diventa insostenibile e le scene diventano sempre più mastodontiche. Ogni passo dei personaggi li rende sempre più eroici e il film entra sempre più nella leggenda.
Consiglio la visione. Alla fine, dopo aver assistito a così tante immagini sconvolgenti e cinematograficamente esaltanti, ci si sente quasi stremati, felici e sicuri di aver assistito a qualcosa di unico.