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Joker Stelle: 3,5 Genere: Drammatico Durata: 122 minuti Cinema: Colleferro
Arthur Fleck ha dei problemi psichiatrici, la madre a proprio carico e una moltitudine di demoni interiori. Le istituzioni non lo aiutano di certo, anzi, tolgono dei fondi che colpiscono il povero Arthur; che si ritrova senza un supporto psicologico. Ciò che fa andare avanti Artuhr è il suo grande amore per lo stand- up comico, sogna di diventare un grande comico, ogni sera mentre guarda il suo idolo, si immagina di partecipare al uno show comico. Ma quando viene licenziato dal lavoro, le cose precipitano, i demoni di Arthur escono fuori, si impossessano di lui. E lui ne è felice.
La regia del film è di Todd Philips, famoso soprattutto per la scanzonata trilogia: Una notte da leoni. Philips, tuttavia, ha già dimostrato con il precedente film: War dogs, di saper realizzare film più raffinati.
Questo Joker è proprio l’evoluzione del suo precedente film. Troviamo un’opera che omaggia la mitica New Hollywood di Scorsese e Coppola, con grandi interpretazioni e una fotografia cupa, che dipinge una Gotham triste e disperata. Le influenze maggiori di Philips sono sicuramente Taxi driver e Re per una notte. La disperazione presente in Taxi Driver si rivede negli atteggiamenti di Gotham e negli sguardi dei suoi cittadini. Ritroviamo anche alcune caratteristiche del personaggio di Re per una notte, infatti Arthur è un sognatore che non accetta la realtà, che non accetta di non avere talento. Non lo accetta perché vuole diventare qualcuno per scappare dalla povertà e dalla tristezza che lo circonda. Perché andare in tv è l’unico modo per non morire per strada.
Il film ci mostra anche che la disperazione comune può
creare odio, può creare violenza. Questo messaggio è stato ampiamente discusso
e criticato. Il messaggio che una società malata crea persone malate. Questo messaggio
può creare giustificazioni? Può giustificare la violenza?
Difficile dirlo, ma se il film è stato così visto, criticato e amato e perché tratta
di temi attuali, perché fa discutere. Perché, come Travis negli anni settanta, oggi
nella società sono presenti quei mali, anzi forse sono stati amplificati.
Ognuno ha il diritto, di pensare se sia un film che manda messaggi non positivi e se sia un film che evidenzia i mali della società moderna in modo intelligente. Questo è un verdetto sta allo spettatore.
Ottimo come sempre Joaquin Phoenix, che attraverso risate e balletti regala i momenti migliori dell’intero film. Ogni risata non è fine a sé stessa, idem per le danze psicotiche. Ottimo anche De niro, che interpreta un cinico presentatore televisione. Quando sono nella stessa scena, De niro e Phoenix, regalano momenti di alto cinema.
Consiglio la visione, il film regala momenti di alto cinema, tramite grandi interpretazioni e una messa in scena raffinata. Crea discussioni come non si faceva da tempo, e in un modo o nell’altro, attraverso messaggi sbagliati o positivi, ci fa porre domande su noi stessi. Su cosa siamo diventati.