Segui La Nuova Tribuna su Telegram (clicca qui e iscriviti al canale) o su WhatsApp (clicca qui e registrati)
Il corriere- The mule Stelle: 4 su 5 Genere: Drammatico Durata: 116 minuti Cinema: Colleferro
Earl Stone è un anziano floricoltore di grande successo. Ama partecipare e ricevere applausi a moltissime manifestazioni che celebrano i suoi bellissimi fiori. Tutto ciò va a discapito della famiglia, tutto il meglio di sé Earl lo mostra solo alle sue innumerevoli ammiratrici e a i suoi bellissimi fiori.
Tutto cambia però quando avviene l’avvento di internet, le sue vendite calano, il buon Earl non riesce a stare al passo con i tempi e si ritrova indebitato a tal punto da essere sfrattato dalla sua abitazione. Così prova a tornare dalla famiglia che lo ripudia da anni, il risultato è quanto scontato quanto disastroso, Earl viene cacciato; però durante la sua visita viene a contatto con un tizio poco raccomandabile ma pieno di soldi e promesse. Gli viene proposto di trasportare droga con il suo vecchio jeep. Earl accetta, d’altronde nel corso della sua vita ha attraversato quasi tutti gli Stati Uniti e in più è veramente insospettabile. Earl comincia così il suo nuovo “lavoro”.
La regia è del grande Clint Eastwood, che interpreta anche Earl. Il film è basato su una storia vera: quella di Leo Sharp, un ultraottantenne che qualche anno fa fece scalpore diventando il più grande trasportatore di droga del cartello messicano. Ma come ha sempre fatto il buon Clint va oltre allo scandalo e al gossip, non è il tipo. Ecco quindi che ci ritroviamo di fronte ad un’analisi del personaggio perfetta che scava nell’animo del protagonista. Earl è un uomo che ha sempre messo la famiglia al secondo posto, un uomo sul viale del tramonto che ha sempre amato il rischio. E se da una parte Earl vuole davvero riconciliarsi con la propria famiglia, da un’altra vuole finire i suoi giorni come ha sempre fatto: sul filo del rasoio. Un uomo che non rinuncia a vivere e si spinge oltre, anche troppo; un uomo pieno di rimpianti che vuole tutto, vuole l’impossibile: recuperare tutti i rapporti ed essere ricco. Un’introspezione perfetta, di un anziano dal carattere contraddittorio, che ha combattuto e servito il suo paese e che decide di spacciare droga.
Divertente anche come il buon Clint mette a confronto le diverse generazione: quando Earl aiuta un uomo sulla quarantina che ha bucato e sta osservando su youtube come avviene il cambio di gomme, lo spettatore non può non ridere e fare delle tristi riflessioni.
Consiglio la visione, il viso di Clint Eastowood torna sul grande schermo, e a differenze di molti (moltissimi) sui coetanei che hanno fatto la storia del cinema torna perché deve tornare. Torna perché solo lo splendido e gelido viso di Clint poteva interpretare Earl, solo i suoi occhi di ghiaccio potevano bucare lo schermo e mostrare l’anima e i dolori di questo personaggio.