Vice- L’uomo nell’ombra

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Vice   Stelle: 4 su 5    Genere: Drammatico   Durata: 130 minuti   Cinema: Colleferro

Dick Cheney negli anni settanta passa da un bar all’altro, da una sbronza all’altra. In preda allo sbando e con una famiglia alle spalle, la moglie Lynne gli dà un ultimatum: o diventi una persone rispettabile e importante o la relazione finisce. Dick entra nella politica americana e a piccoli passi diventa l’uomo più importante d’America, nonostante sia il vice presidente. Porta l’America allo sbando, fa di tutto per incassare, ogni guerra o attacco terroristico è un’ occasione per conquistare e vendere beni. Dick insieme alla moglie, purtroppo, segna per sempre la storia americana.

La regia è di Adam Mckay, che dopo “La grande scommessa” si ripresenta con un film satirico e grottesco, divertente e mortifero. Mckay realizza un film su una delle persone più influenti degli ultimi anni, lo fa attraverso un montaggio al limite della follia (Bush viene paragonato a un pesce e molte altre cose ancora), una scelta del narratore davvero geniale e una cura per i dettagli straordinaria.


Le scelta nel montaggio di alternare immagini apparentemente fuori contesto alla storia principale risulta un’idea che fa splendere il film di luce propria . Come dovrebbe fare ogni opera satirica, Mckay punta il dito e provoca lo spettatore. Lo fa quando paragona gli anni ottanta il decennio ideale per l’ascesa di Cheney:”se eri Dick Cheney in quei anni era bellissimo”. 
Anche perché c’era un certo Reagan alla casa bianca, le mode erano quelle che erano e l’arte era quello che era…
Le cose non migliorano di certo quando Bush diventa presidente, anzi è proprio lì che il buon Cheeny afferra l’occasione della sua vita: comandare uno sbandato senza mai esporsi. Il regista spiega in maniera dettagliata ogni evento e tutti i motivi di ogni catastrofe americana. Lo fa con una lama affilata e le idee ben chiare.

Impossibile non segnalare la performance del grande Christian Bale, che per la parte è ingrassato trenta Kl. L’attore cura al minimo dettaglio ogni movenza e caratteristica del suo personaggio come ogni attore dovrebbe fare. Ecco quindi movimenti di mani e tic che risplendono e illuminano la scelta, dettaglio impossibili da non notare e apprezzare. Bale realizza ancora un’interpretazione maniacale e sublime, l’ennesima.

Consiglio la visione, il regista distrugge molte figure americane infilzando la lama dove fa più male: raccontando la verità.

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