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Il sequestro dell’invaso di Albano è stato disposto dal Gip del Tribunale di Velletri per la mancanza della fidejussione prevista per la cosiddetta gestione post mortem
La Compagnia della Guardia di Finanza di Velletri, diretta dal capitano Giovanni Botta, ha sequestrato oggi la discarica di Roncigliano. Il sequestro dell’invaso che si trova nel territorio di Albano Laziale è arrivato per decisione del Gip del Tribunale di Velletri. Si tratta di un sequestro preventivo che blocca l’operatività dell’unico invaso attivo.
L’ipotesi della Procura di Velletri è che a Roncigliano sia in corso una illegittima gestione dell’impianto per assenza di un presupposto essenziale di efficacia della prescritta autorizzazione regionale, rappresentato dalle garanzie finanziarie previste per la c.d. gestione post mortem (della durata di 30 anni dalla intervenuta cessazione della fase di gestione corrente).
Dalla Procura di Velletri fanno sapere che tale garanzia, che si di solito si chiama fidejussione, serve per una corretta salvaguardia ambientale del sito durante tutto il periodo successivo alla sua fase di operatività, durante la quale una parte del compenso corrisposto al gestore per il conferimento dei rifiuti è prevista, appunto, per assicurare tale adempimento “postumo”.
“Senza quelle garanzie – si afferma una nota del Procuratore di Velletri Giancarlo Amato – in caso di cessazione sopravvenuta dell’impresa che gestisce la discarica, intervenuta a qualsiasi titolo e ben possibile nell’arco di 30 anni, i costi ambientali di manutenzione post mortem dovrebbero inevitabilmente ricadere su soggetti pubblici a livello territoriale, non ostante l’avvenuto incameramento preventivo delle necessarie risorse economiche ad opera del privato”.
Contro la discarica di Albano i cittadini si sono battuti per mesi con proteste e presidi a Roma e ad Albano. Il coordinamento No Inceneritore Albano e il presidio permanente per la chiusura della discarica hanno esultato quando oggi pomeriggio i finanzieri e il personale della Procura sono usciti dall’invaso e hanno apposto i sigilli.
La lotta dei comitati, fino a questo punto, ha avuto come controparte il sindaco metropolitano di Roma. Prima la Raggi, che con un’ordinanza ha autorizzato la riapertura della discarica, poi Gualtieri che qualche tempo fa ha firmato un’ordinanza per prorogare l’apertura oltre il termine che la Raggi aveva previsto.
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