SOA false: in cinque ai domiciliari. Due interdetti dall’attività imprenditoriale

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Le SOA false portano a nuovi arresti

Cinque persone finiscono ai domiciliari e due imprenditori sono stati interdetti dall’attività imprenditoriale. In particolare sono destinatari degli arresti domiciliari 2 persone poste ai vertici della società di attestazione e 3 imprenditori. Inoltre, sono state emesse 2 misure interdittive dall’esercizio di attività imprenditoriali e professionali, per una durata di 120 giorni, nei confronti di un dipendente della SOA e di un imprenditore. Le ordinanze, oltre che nella Capitale, sono in corso di esecuzione, con la collaborazione dei militari della locale componente territoriale del Corpo, anche nelle provincie di Napoli, Salerno ed Agrigento.

Le disposizioni della Magistratura sono state eseguite dalla Guardia di Finanza di Roma e riguardano le inchieste incentrate sul presunto illecito rilascio di attestazioni SOA. Le attestazioni in questione sono atti con i quali determinate società di attestazione certificano le capacità economiche, professionali e tecniche delle imprese. E sono necessarie per partecipare alle gare d’appalto per l’esecuzione di lavori pubblici. Si tratta di certificazioni che le imprese normalmente riescono ad ottenere gradualmente e con diverso tempo, sulla basa dei lavori eseguiti e della capacità economica. Secondo le indagini della Finanza e della Procura di Roma, alcune di queste società di attestazione avrebbero invece rilasciato delle certificazioni “prive di ogni sostanza e di fatto solo cartolari”.

Il bilancio dell’operazione

“Al termine delle attività, che hanno riguardato circa tre anni di operato della SOA – si legge in una nota del Nucleo Speciale Anticorruzione della Guardia di Finanza -, sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria 27 soggetti per i reati di associazione a delinquere, corruzione e falso in atto pubblico. Sette di questi sono stati colpiti dai provvedimenti oggi in corso di esecuzione. In particolare sono destinatari degli arresti domiciliari, 2 persone poste ai vertici della società di attestazione e 3 imprenditori. Inoltre, sono state emesse 2 misure interdittive dall’esercizio di attività imprenditoriali e professionali, per una durata di 120 giorni, nei confronti di un dipendente della SOA e di un imprenditore”.

Cosa emergerebbe dall’indagine

I provvedimenti sono arrivati all’esito di approfondite indagini su una società di attestazione con sede a Roma. Le indagini avrebbero accertato “l’esistenza di una vera e propria associazione operante mediante un collaudato ed organizzato sistema, mascherato dietro l’attività di carattere pubblicistico esercitato dalla SOA, con il quale, anziché fornire ai clienti un servizio corretto ed imparziale di verifica dei requisiti preordinato alla successiva attestazione, veniva ad essi procurato un pacchetto completo costituito dalla cessione dei requisiti di attestazione, ma assolutamente privo di ogni sostanza e di fatto solo cartolare”.

Gli accertamenti avrebbero permesso di ricostruire le operazioni con cui ai clienti della SOA venivano forniti rami d’azienda già formalmente in possesso dei requisiti per ottenerla, tuttavia le operazioni sarebbero risultate “meramente cartolari: nella realtà, veniva acquisito il solo certificato, privo dei requisiti oggettivi di capacità tecnica ed economica richiesti dalla norma per l’esecuzione di opere di importo superiore ai 150.000 €”.

236 persone denunciate con inchieste analoghe

In tre anni di attività sul tema la Finanza ha denunciato 27 persone per i reati di associazione a delinquere, corruzione e falso in atto pubblico. Dei 27, sette sono stati colpiti dai provvedimenti oggi in corso di esecuzione. I provvedimenti che si stanno notificando oggi sono il prosieguo delle operazioni “Attestazioni Trasparenti” e “Attestazioni Trasparenti 2” che nel complesso hanno portato alla denuncia “di 236 persone, all’applicazione di 10 misure cautelari personali nei confronti di professionisti e imprenditori e di un’alta carica della ex Autorità di vigilanza dei contratti pubblici, all’applicazione di 29 misure interdittive ed al sequestro preventivo di beni per un valore pari a euro 7.145.000”.

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