L’Irrazionalismo sistematico di Bruno Fabi nel libro di Patrizia Audino

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A dieci anni dalla scomparsa di Bruno Fabi, la scrittrice Patrizia Audino, di Velletri, ha dedicato un libro al pensiero del filosofo dell’Irrazionalismo sistematico. La prefazione è del prof. Fabio Pierangeli dell’Università di Roma “Tor Vergata”

Patrizia Audino

“Tra razionalismo e irrazionalismo – il pensiero di Bruno Fabi” il libro della della scrittrice Patrizia Audino pubblicato dalla casa editrice “Armando” di Roma (acquistabile qui). Il testo è stato pubblicato a dieci anni dalla scomparsa del filosofo Bruno Fabi, avvenuta nel 2009. Il libro, dopo una prima parte dedicata agli sviluppi dell’Irrazionalismo nella storia della filosofia, approfondisce il pensiero del filosofo Bruno Fabi.

L’approfondimento si sviluppa con l’esposizione degli atti dell’ultimo convegno a lui dedicato in vita, svoltosi nel 2008, e con una approfondita intervista ai tre relatori del convegno, firmatari del “Manifesto dell’Irrazionalismo Sistematico” stilato insieme al Maestro Bruno Fabi nel 2005. Chiara e incisiva è anche la prefazione al testo, scritta dal professore universitario Fabio Pierangeli dell’Università di Roma “Tor Vergata”.

Scrive il prof. Pierangeli: “Non pretendo di aggiungere nulla al corposo testo della professoressa Patrizia Audino, né alle argomentazioni dei collaboratori di Fabi, Franco Campegiani, Filippo Ferrara e Aldo Onorati. D’altronde, la tesi rivoluzionaria di Bruno Fabi, che ha ribaltato l’assunto di Hegel per il quale “Tutto ciò che è reale è razionale e tutto ciò che è razionale è reale”, è conosciuta da tempo”.

“Tutto ciò che è reale è irrazionale”

bruno fabi

“Tutto ciò che è reale è irrazionale”: questo è l’assunto da cui Bruno Fabi parte per comporre il suo pensiero filosofico per cui “Il tutto è il mondo di tutte le contraddizioni, ne deriva che esso, ancora per questo verso, è irrazionale”. Ancora il filosofo scrive: “Tutto ruota intorno al ridimensionamento della dea ragione, non nei termini kantiani (comunque ottimistici) sulle possibilità circoscritte e costruttive della ragione stessa, bensì nei termini pessimistici e contemporanei che, pur riconoscendo alla ragione l’insostituibile ruolo di stimolazione del pensiero, ne rivela, al di là di ogni ipocrita o ingenua illusione, tutta la relatività, assegnando all’irrazionale il ruolo di guida nell’azione dell’uomo e nella vita in generale”.

A proposito del tema religioso, il prof. Pierangeli spiega che “Bruno Fabi aveva forte il problema di Dio”. “Eppure – afferma Pierangeli – asseriva essere irrazionale il tutto (forse da mettere in lettera maiuscola: il Tutto). Può sembrare una contraddizione, ma sta proprio in questa tensione fra l’idea di Dio e la sorte umana la forza della sua narrazione, della sua poesia, della sua filosofia che è sempre sottesa a ogni forma di espressione, e chiara nella sua opera centrale che in questo libro si esamina nei dettagli”.

E ancora: “Sento che l’interno battito della “rivoluzione” di Fabi (per il quale “tutto ciò che è reale è irrazionale e tutto ciò che è irrazionale è reale”) è sviscerato senza retorica, ma con profondità di vedute: il merito va alla Audino, che si è giovata anche della preziosa collaborazione dei firmatari del Manifesto dell’Irrazionalismo Sistematico: Campegiani, Ferrara, Onorati (in calce alla grande firma di Bruno Fabi). Conosciamo gli autori: filosofo e poeta il primo, storico e sociologo il secondo, scrittore e dantista il terzo”.

Quindi il grande merito del Fabi è senz’altro da attribuire alle spiccate doti che gli consentivano di applicarsi con esito brillante e innovativo in vari campi della conoscenza e dell’arte e occorre quindi approfondire, scoprire e anzi riscoprire, come recita la prefazione del prof. Pierangeli, “un ingegno che ha formato soprattutto molti scrittori, dacché – al di là della letteratura di evasione: ed è tanta oggi – le opere più profonde risentono della doppia natura dell’uomo: razionale e irrazionale (d’altronde, Edgard Morin aggiunge a tale realtà considerazioni coinvolgenti, e, con lui, gli autori più problematici del nostro tempo)”.

Chi era Bruno Fabi

Bruno Fabi è il caposcuola e fondatore del movimento filosofico dell’“Irrazionalismo Sistematico” e la sua opera centrale è “Il tutto e il nulla” che fu edita, negli anni ’50 del Novecento, dai Fratelli Bocca per interessamento del grande filosofo Ugo Spirito. Il testo ebbe allora notevole successo e fu pubblicato, oltre che in Italia, in vari altri Stati. Il libro, caposaldo del suo pensiero filosofico, fu poi ripubblicato, decenni più tardi, dall’ “Anemone Purpurea”.

Bruno Fabi fu un ingegno poliedrico che si è occupato di arte e pensiero. Oltre alle tematiche filosofiche, si è occupato anche di poesia e narrativa. Alcuni suoi romanzi sono: “Racconto americano”, “Il terzo millennio”, “Delirium: diario d’inganno”pubblicati dalla casa editrice “Anemone Purpurea” nel 2007. Il Maestro fu anche pittore ed è stato professore di Diritto Romano all’Università di Camerino nonché Magistrato. Ha rivestito l’alto incarico di Procuratore Generale Onorario della Corte Suprema di Cassazione e gli è stato conferito il titolo di Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica.

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