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Il “Presidente” Mirko Cannella lavora alla fondazione di un movimento dei pastori del Lazio
La “tregua” tra pastori sardi e il resto del mondo è saltata. La proposta di fissare il prezzo del latte a 72 centesimi al litro è stata rifiutata e nei giorni scorsi in Sardegna si è tornato a versare il latte in strada. Nel Lazio si sta facendo altrettanto: dopo la protesta di sabato a Viterbo i pastori laziali si stanno organizzando. Come aveva annunciato Mirko Cannella da Artena, i pastori puntano a manifestare a piazza Venezia perché, hanno detto, “la nostra dignità vale almeno 1€ + Iva”.
“Non ci fermiamo – ha spiegato Cannella – abbiamo appena iniziato con la nostra protesta e per andare a piazza Venezia a Roma attendiamo soltanto i permessi”. Cannella è diventato uno dei capi dei pastori laziali: nell’ambiente lo chiamano “il Presidente” e sta lavorando alla fondazione di un movimento dei pastori laziali. Un movimento come quello sardo: indipendente dai partiti e dai movimenti già esistenti per tutelare gli aderenti e rappresentante le esigenze.
Il primo appuntamento della protesta nel Lazio è stato Viterbo. Il prossimo sarà ancor più simbolico: l’intento è di andare nel cuore di Roma per “fare pacificamente il formaggio e donarlo a chi ne ha bisogno”. Le rivendicazioni sono quelle già dette: un prezzo del latte e della carne degli agnelli più congruo e pagamenti tempestivi.