Ecco come ci finanziamo e come vogliamo costruire un giornale “fondato sui lettori”

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Unici (per ora) nella zona, vogliamo realizzare una testata giornalistica “fondata sui lettori”, per questo motivo prendiamo due impegni: mai contributi a fondo perduto dal pubblico; trasparenza sulla composizione delle nostre fonti di finanziamento

Vogliamo realizzare una testata giornalistica fondata sui lettori: facciamo sul serio e crediamo nel progetto. In pochi giorni dall’avvio della campagna abbonamenti i risultati stanno arrivando grazie alle sottoscrizioni di chi vuole notizie e articoli originali e di “prima mano” e per questo abbiamo deciso di prendere due impegni con abbonati e semplici lettori.

Il primo impegno è quello di pubblicare periodicamente su questa pagina la composizione delle fonti di finanziamento di questo giornale. Lo faremo in percentuale, come nel grafico che riportiamo in questo articolo. Lo faremo come segno di rispetto verso i nostri abbonati e lettori, anche se niente e nessuno ci obbliga a farlo.

Come si può vedere, dopo pochi giorni gli abbonamenti raccolgono già il 14 percento delle risorse di cui vive questo giornale. Il 24 percento sono “Risorse proprie”, cioè risorse che lo stesso editore investe nell’economia di questo sito d’informazione (perché, per chi non lo sa, l’editore non ci guadagna: ci rimette, in linea con il suo essere ente senza fini di lucro). Il 61 percento è infine pubblicità: in parte tramite inserzionisti diretti e in parte tramite i servizi gestiti da Google. La sfida di questo giornale, tramite approfondimenti e servizi originali, è di allargare lo “spicchio” giallo degli abbonamenti per poi crescere ancora e ancora.

Come si può notare, infine, non esiste uno “spicchio” dedicato a “contributi pubblici e sovvenzioni” perché abbiamo deciso di non tentare nemmeno di chiedere contributi pubblici. Se enti locali e società pubbliche riconosceranno – come hanno già fatto per diverse altre testate – che questo sito è seguito, autorevole e stimato e vorranno acquistare spazi pubblicitari per promuovere la propria attività istituzionale (come sarebbe giusto e dovuto ai sensi della Legge n. 150 del 7 giugno 2000 e del D.Lgs. n. 177 del 31 luglio 2005 e ss.mm.ii.) faranno come tutti gli altri privati.

Cioè ordineranno gli spazi in cui saranno pubblicati contenuti pubblicitari istituzionali e pagheranno previa presentazione della fattura elettronica, come si fa con la stampa e l’affissione dei manifesti e senza poter accampare alcun diritto sulla linea editoriale. In tal caso, per maggior correttezza e trasparenza, dedicheremo un apposito “spicchio” del grafico alla pubblicità di enti e società pubbliche.

Il secondo impegno che prendiamo con i lettori è dunque quello di dire “no” a qualsiasi tipo di contributo a fondo perduto all’editoria. Se davvero riusciremo a costruire un giornalismo “fondato sui lettori” lo si potrà verificare da questo grafico e dipenderà da due fattori: la nostra bravura nel proporre contenuti interessanti e originali e la vostra disponibilità nel sostenere questa “avventura” giornalistica sottoscrivendo un abbonamento.

L’Editore

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